Per gli infermieri il nuovo contratto 2022/2024 prevede degli aumenti pari a 172,20 euro al mese. Le trattative sono in corso in questi giorni all’Aran, l’agenzia che si occupa dei rinnovi di contratto del personale del pubblico impiego.
Nonostante la cifra non sia irrisoria non mancano le critiche.
Gli aumenti per gli infermieri
Se l’ipotesi di accordo di rinnovo di CCNL 2022/2024 venisse firmata così, gli infermieri beneficerebbero di aumenti annuali pari a 2.245,10 euro: appunto 172,20 euro in più al mese per tredici mensilità.
Gli aumenti sono così calcolati:
- 135 euro di stipendio tabellare, cioè la retribuzione di base;
- 15,66 euro mensili di indennità di specificità infermieristica, nata con il Covid e attuata dal contratto 2019/2021;
- 15,52 euro dai fondi per le risorse decentrate;
- 6,52 euro di indennità pronto soccorso.
Pertanto, sottolinea Antonio Naddeo, presidente Aran: lo stipendio tabellare rappresenta il 78% dell’incremento totale, mentre le indennità specifiche (specificità infermieristica e pronto soccorso) costituiscono il 13% dell’aumento complessivo. I fondi per le risorse decentrate completano il quadro con un 9% del totale.
Le critiche
Se per Naddeo gli aumenti proposti migliorano notevolmente lo stipendio di base degli infermieri, valorizzando il loro lavoro all’interno del sistema sanitario, per i sindacati di categoria non è proprio così.
A suscitare le maggiori perplessità era stata l’indennità di specificità infermieristica, concepita per riconoscere i rischi oggettivi, come le frequenti aggressioni sul lavoro, ma anche per incentivare la permanenza del personale in un ambiente così difficile. “Il valore dell’indennità di specificità infermieristica rideterminata prevede un aumento di soli euro 5,22 per l’anno 2024, e di soli 12,27 euro dal 2025. Cifre irrisorie!” ha tuonato il sindacato degli infermieri Nursing Up lo scorso 21 novembre.
Proprio in seguito alle critiche dei sindacati Naddeo ha spiegato che l’indennità di specificità infermieristica, attualmente di 72,79 euro mensili, salirà di 5,22 euro dal 1° gennaio 2024 (+7,2%) e di 12,28 euro dal 1° gennaio 2025 (+17%). Mentre dal 2026 potrà arrivare fino all’85% in più rispetto al valore attuale.
Il clima è abbastanza teso. Vedremo se si arriverà alla firma definitiva nel breve periodo.