Fissati gli aumenti pensionistici per il 2025. Con la pubblicazione del decreto del Ministero del lavoro è emersa l’aliquota ufficiale di rivalutazione che porterà nelle tasche dei pensionati più soldi ogni mese.
L’aumento deve considerarsi al lordo dell’Irpef nazionale, regionale e comunale. Pertanto la rivalutazione dovrà fare i conti con le trattenute, che non lasceranno un grande spazio di recupero per sostenere le spese delle famiglie flagellate dall’inflazione
L’aumento stabilito dal decreto del ministero del lavoro è dello 0,8% a partire da gennaio 2025. L’aliquota tiene conto del tasso di inflazione previsionale. Il tasso è provvisorio. In concreto un pensionato che prende un assegno fino a 4 volte il trattamento pensionistico minimo arriverà ad un massimo di 19,16 euro: è il caso di chi percepisce esattamente 2.394,44 euro. Al di sotto di questo valore gli importi degli aumenti saranno più bassi.
Gli importi indicati in tabella sono al lordo delle tasse.
| IMPORTO BASE 2024 | SCAGLIONI | INFLAZIONE RECUPERATA | RIVALUTAZIONE REALE | AUMENTO DA GENNAIO 2025 |
| Fino a 4 volte il minimo | da 0 a 2.394,44 euro | 100% | 0,8% | massimo 19,16 euro |
| Oltre 4 volte e fino a 5 volte il minimo | da 2.394,45 a 2.933,05 euro | 90% | 0,72% | da 17,24 a 21,12 euro |
| Oltre 5 volte il minimo | da 2.933,06 euro | 75% | 0,60% | da 17,60 euro |
I pensionati che percepiscono assegni superiori a 4 volte il trattamento minimo non avranno una rivalutazione piena. Significa che non vedranno l’aumento dello 0,8%. Si tratta di coloro che hanno una pensione lorda superiore a 2.394,44 euro. Per loro il destino è segnato dalla Manovra di Bilancio che sarà approvata entro fine anno dal Parlamento: il recupero del potere d’acquisto non sarà pieno (100%), ma parziale: 90%, 75% e così via.
Anche le pensioni minime avranno un aumento a partire da gennaio. Attualmente l’assegno è pari a 598,61 euro. Con l’incremento dello 0,8% si arriverà a 603,40 euro in erogazione a partire da gennaio.
Diversa la situazione per gli over 75 anni che al momento beneficiano della maggiorazione del 2,70%. Per loro il trattamento pensionistico minimo arriverà a 616,67 euro, a condizione che la Legge di Bilancio confermi la maggiorazione. Diversamente si arriverà all’assurdo di una riduzione dell’attuale trattamento.