Chi non ha indicato il sostituto d’imposta nella dichiarazione dei redditi sta per ricevere il rimborso del 730. Naturalmente, se gli spetta. Tutto dipende, infatti, dal conguaglio IRPEF.
Chi è il sostituto d’imposta
I titolari di reddito sono obbligati tutti gli anni a fare la dichiarazione dei redditi tramite il modello 730. Come sostituto d’imposta (il soggetto pubblico o privato che sostituisce il contribuente nell’adempimento dei suoi obblighi fiscali e tutti i doveri) i dipendenti indicano il proprio datore di lavoro. I percettori di indennità di disoccupazione inseriscono l’INPS, così come i pensionati.
In alcune circostanze però individuarlo può essere impossibile. Come nel caso in cui, per esempio, si sia perso il lavoro ma non si percepisca alcuna indennità di disoccupazione. Se non c’è alcun sostituto tenuto a effettuare il conguaglio, nel modello 730 occorre selezionare la voce “Nessun sostituto“. Qualora emergesse un credito, sarà l’Agenzia delle Entrate a erogare il rimborso.
L’Agenzia delle Entrate quando paga il 730
Proprio in questi giorni l’Agenzia delle Entrate sta disponendo i pagamenti dei rimborsi del 730 a lei affidati:
Nel caso in foto, per esempio, la disposizione del pagamento c’è stata lo scorso 7 dicembre (si veda la data dell’ordinativo). L’accredito è quindi atteso nei giorni intorno a Natale.
L’Agenzia delle Entrate (così come qualsiasi altro sostituto d’imposta) effettua il rimborso solo quando dalla dichiarazione dei redditi emerge un conguaglio IRPEF a credito. Nel caso di conguaglio IRPEF a debito, infatti, il contribuente dovrà restituire quanto dovuto tramite il modello F24.
