Qualcosa non ha funzionato nell’erogazione del Supporto Formazione e Lavoro, quindi per il prossimo anno il Governo è pronto a mettere in atto dei cambiamenti. Sia nell’importo, perché le risorse stanziate sono avanzate, sia nella soglia ISEE, per aumentarne il numero dei beneficiari.
Cosa non ha funzionato
Secondo il Dipartimento ministeriale per le politiche del lavoro, sono 80 mila le persone che hanno beneficiato del Supporto Formazione e Lavoro. Si tratta di cittadini tra i 18 e i 59 anni, con un ISEE entro i 6.000 euro, che hanno intrapreso un percorso di politica attiva del lavoro: INPS riconosce loro 350 euro mensili se decidono di partecipare a corsi di formazione o riqualificazione professionale, progetti utili alla collettività, stage, tirocini, ecc.
Si stimavano circa 100 mila beneficiari: avendo disatteso le aspettative, i fondi per il Supporto Formazione e Lavoro verranno tagliati: un miliardo in meno nel biennio 2025-2026.
Nonostante il taglio delle risorse, il Governo intende aumentare la platea dei percettori del SFL. L’unico modo per farlo è modificare i requisiti, rendendoli più “elastici”. Vediamo.
Le novità del Supporto Formazione e Lavoro nel 2025
Oltre a rivedere la soglia ISEE dell’Assegno di Inclusione, il prossimo anno il Governo intende ritoccare al rialzo anche la soglia ISEE del Supporto Formazione e Lavoro. Ad oggi, come detto, spetta a chi ha un ISEE entro i 6.000 euro: dal 2025 il tetto passerà a 10.140 euro, come quello dell’AdI.
Anche l’importo riconosciuto mensilmente in cambio del proprio impegno dovrebbe aumentare, passando da 350 a 500 euro.
La novità più importante però riguarda la nuova durata del sussidio, che verrebbe raddoppiata. Ad oggi il Supporto Formazione e Lavoro è fruibile per tutta la durata dell’attività prescelta per un massimo di 12 mesi. Con le modifiche, la durata del SFL si potrà estendere di altri 12 mesi. Per un periodo complessivo di 24 mesi.
