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Rinnovo Metalmeccanici: dagli Industriali offerta di Aumento ‘Gratta e Vinci’ ogni Giugno. Parla De Palma [FIOM]

La trattativa per il rinnovo del contratto collettivo dell’industria metalmeccanica non si è rotta su questioni di poca sostanza o – per così dire – “ideologiche”, ma su un tema cruciale: l’aumento salariale che spetta ai lavoratori.

Nei giorni in cui i lavoratori metalmeccanici scioperano per un numero di 8 ore complessive, interviene il Segretario Generale Fiom Michele De Palma, per spiegare nuovamente le ragioni della rottura del negoziato con Federmeccanica e Assistal dopo sei appena riunioni. Sei riunioni durante le quali gli Industriali non hanno dato risposta positiva alla piattaforma delle richieste sindacali, tra cui i 280 euro di aumento sui minimi. E per di più hanno anche rilanciato con una loro “contro-piattaforma”. Mossa che non è stata presa bene da Fim-Fiom-Uilm che hanno proclamato lo stato di agitazione nazionale fino al 15 gennaio 2025.

Blocchi degli straordinari e della flessibilità, scioperi articolati e spezzati su due giornate, manifestazioni davanti alle sedi provinciali di Confindustria. In questi giorni sindacati e lavoratori stanno facendo sentire tutta la loro forza nelle principali aree industriali del Paese.

Aumenti “Gratta e Vinci” nel mese di Giugno di ogni anno

“La trattativa per il rinnovo del contratto metalmeccanica si è rotta sul salario sottolinea De Palma in un video – . Noi abbiamo chiesto nel rinnovo del contratto nazionale un aumento certo di 280€ nel corso della vigenza del contratto. La risposta di Federmeccanica è stata invece quella di avere una specie di “Gratta e Vinci”. Cioè noi dovremmo ogni anno, arrivati a giugno, vedere quant’è l’andamento dell’inflazione e su quello, poi, stabilire quali sono gli aumenti del contratto. Cioè noi abbiamo chiesto 280, loro ad oggi zero”.

Gli Industriali quindi propongono di rinnovare senza stabilire con certezza le quote di incremento salariale e di rinviare tutto alla clausola di garanzia del CCNL, quella che prevede nel mese di giugno di ogni anno i salari vengono adeguati all’IPCA NEI dell’anno precedente. In questo modo si trasferirebbe tutte l’alea dell’andamente inflazionistico sul lavoratore, che non avrebbe alcuna tutela economica minima certa.

“Sulle 35 ore ci hanno offerto la riduzione dei PAR”

”Ecco perché FIM, Fiom e Uilm – continua De Pala – hanno deciso di intraprendere delle iniziative di lotta, di mobilitazione, assemblee in tutti gli stabilimenti perché ci hanno detto di no sul salario, ma ci hanno detto di no anche sulla sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro in una fase di transizione ecologica e tecnologica. Addirittura ci hanno chiesto di utilizzare i PAR delle lavoratrici dei lavoratori. Perché il contratto è fatto di tempo, di salario, è fatto di certezza del lavoro. Sono troppe le morti sul lavoro negli appalti e nei subappalti”.

È per questo che abbiamo chiesto di cambiare le normative che riguardano il contratto, per dare stabilità e certezza anche alle condizioni di precarietà che spesso oggi riguardano moltissime lavoratrici e lavoratori, in particolare giovani. Ecco perché noi vogliamo con gli scioperi rinnovare il contratto nazionale delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici, ecco perché vi chiedo – conclude il Segretario Fiom – di far suonare questi fischietti dentro tutte le aziende metalmeccaniche per poter conquistare il contratto e il contratto di tutte quante e di tutti quanti noi”.

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