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Scuola, il CCNL deve garantire i Buoni Pasto. Approvazione alla Camera dei Deputati

Nella seduta di ieri la Camera dei Deputati ha approvato un Ordine del Giorno che impegna il Governo a garantire i buoni pasto almeno per una parte del personale scolastico.

Docenti e ATA da tempo reclamano un intervento a tutela del loro potere d’acquisto per le spese sostenute per il pasto. Anche se la situazione è differente per una parte del personale docente che beneficia del servizio mensa nei giorni in cui accompagnano gli alunni.

Vediamo cosa prevede il documento approvato dalla Camera dei Deputati su proposta della deputata leghista Giovanna Miele. E quali sono gli effetti.

Escludere gli ATA è illegittimo

Secono l’Ordine del Giorno l’attuale sistema prevede una disparità di trattamento per il personale ATA perchè svolte un ruolo prezioso nel supportare Docenti, Alunni e Famiglie. E’ importante quindi che il CCNL preveda i buoni pasto anche per gli ATA.

Il punto di partenza, secondo l’onorevole Miele, è che in tutti gli altri comparti pubblici i ticket per il pasto sono garantiti oramai da anni, mentre nella scuola no.

La novità dunque dovrebbe essere veicolata attraverso il rinnovo del CCNL, ancora fermo, per il triennio 2022-2024. Il Governo, per il tramite dell’ARAN, dovrà quindi impegnarsi per introdurli dalla fase di rinnovo.

I prossimi passi verso l’estensione del diritto

I prossimi passi per l’attuazione da parte del Governo, dell’impegno a garantire i buoni pasto almeno al personale ATA consiste nella valutazione della spesa e nel sottoporla ai sindacati durante il negoziato per il rinnovo del CCNL Scuola 2022-2024. Sulla questione i rappresentanti dei lavoratori hanno avuto – da sempre – una posizione favorevole, considerato che si tratta del miglioramento dei diritti dei lavoratori. Sul punto rivendicano due richieste in particolare:

  • i buoni pasto devono essere erogati a tutti, non devono essere previsti trattamenti differenziati;
  • l’estensione dei ticket non può comportare una riduzione dello stanziamento previsto per l’innalzamento degli stipendi per il personale Docente e ATA.

Nel precedente rinnovo non si è escluso il Buono Pasto

Sulla questione è intervenuto, di recente, il Segretario Nazionale CISL Scuola Attilio Varengo, che durante l’assemblea nazionale convocata per il personale ATA ha chiaramente spiegato che il diritto non è stato escluso a priori durante il rinnovo del triennio 2019-2022, ma si è optato per dare priorità agli sipendi.

L’erogazione dei buoni pasto è un argomento preso in considerazione durante il rinnovo contrattuale (2019-2021, ndr). Non è stato scartato dalla contrattazione nazionale. Semplicemente, per riconoscere il buono pasto al docente o al personale ATA, o a chi la contrattazione individua, sono necessari fondi, che avrebbero dovuto essere sottratti alla busta paga”, ha puntualizzato Varengo.

C’era da fare una scelta di carattere politico-sindacale in sede ARAN – continua Varengo – . Si poteva scegliere di dirottare in parte o anche tutto verso i buoni pasto, ma in questo caso non si sarebbero incrementati gli stipendi. Le altre organizzazioni sindacali, rappresentative o non, che sottolineano come si sia persa l’occasione di avere i buoni pasto, si dimenticano che l’inflazione che erodeva le nostre buste paga era a due cifre. Il compito della contrattazione nazionale era quello di ristorare al massimo le retribuzioni e Cisl Scuola è intervenuta proprio per far in modo che tutte le risorse fossero dirottate sul tabellare”.

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