Nella giornata di ieri la Manovra di Bilancio del 2025 è stata approvata, in prima battuta, dalla Camera dei Deputati con il voto di fiducia. Sono evidenti già i primi effetti dei provvedimenti che andranno ad influire – sia in positivo che in negativo – sugli Stipendi di Gennaio 2025.
In questo articolo tratteremo degli Stipendi erogati da NoiPA per i dipendenti pubblici.
Stipendi di Gennaio 2025: le novità positive che incrementeranno gli stipendi
Sicuramente, a gennaio 2025, sarà corrisposto il bonus decontribuzione spettante a dicembre 2024.
Spetta a tutti i lavoratori che a dicembre 2024, al netto della tredicesima, hanno avuto un imponibile previdenziale inferiore a 2.692 euro.
Non sarà erogato, per il Comparto Scuola, alla componente AFAM che ha preso l’incentivo a dicembre, ai dipendenti dei ministeri o agenzie che hanno percepito il Fondo Unico di Amministrazione o voci similari.
Il bonus decontribuzione, varato dal Governo con il decreto lavoro del 1° maggio 2023, è stato abolito dal gennaio 2025.
Stipendi di Gennaio 2025: altre novità positive
In sostituzione del bonus decontribuzione (o bonus Meloni) è stato introdotto, dalla manovra di bilancio 2025, un bonus fiscale di 1.000 euro per l’anno 2025 da corrispondersi per 12 mesi pari a 83,33 euro mensili.
Poiché la manovra è ancora da approvare, non siamo in grado di sapere se NoiPA riuscirà ad inserirlo per gennaio 2025.
Gli stipendi del mese di gennaio 2025 saranno emessi il 30 dicembre e, visti i tempi lenti di approvazione, è assai improbabile che NoiPA riesca ad effettuare le variazioni.
Ovviamente, ci sono due possibilità: la prima, che il bonus di gennaio sia pagato a febbraio, la seconda che NoiPA opti per effettuare il conguaglio nel mese di febbraio 2026.
Se, applicati entrambi, e parliamo di bonus decontribuzione e bonus fiscale, questa sarebbe un’occasione unica, per i dipendenti pubblici, di vederli insieme.
Le novità negative sulle retribuzioni: penalizzati i precari della Scuola
I più penalizzati dalla Manovra saranno i precari della scuola che vedranno diminuire la retribuzione tra i 40 e i 60 euro lordi mensili.
L’anticipo del contratto non è stato confermato per alcuna categoria di lavoratori pubblici e, per vedere un aumento, occorrerà attendere l’applicazione del nuovo contratto.
La mancata erogazione dell’acconto farà sì che – ovviamente – gli arretrati dei rinnovi contrattuali saranno maggiori.
La stretta sulle detrazioni: fino a 60 euro in meno al mese
Con la nuova manovra finanziaria, è stata data una stretta sui figli e sugli altri familiari a carico.
In particolare, i figli – tra i 21 e 30 anni – restano fiscalmente a carico se non superano i 4.000 euro entro i 24 anni e i 2840 euro dopo il 24° anno.
Solo fino ai 30 sarà dunque possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi, le spese scolastiche, mediche, ecc.
Per quanto riguarda gli “altri familiari a carico” tale facoltà è stata ridotta ai soli ascendenti, cioè genitori, nonni, bisnonni se conviventi con il contribuente.
Nessuna penalizzazione per i figli con disabilità
Per quanto riguarda i figli con disabilità, nulla è cambiato.
Ai figli con disabilità viene infatti concesso l’assegno unico e i dipendenti non godono delle detrazioni d’imposta.