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Buoni pasto al Personale Scolastico escluso dal Servizio Mensa. “E ora di risorse dedicate”

L’impegno del Governo a garantire i buoni pasto al personale scolastico sembra destinato a concretizzarsi con il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca. Il 20 dicembre scorso la Camera dei Deputati ha votato un ordine del giorno che impegna l’Esecutivo a riequilibrare la situazione nel comparto pubblico: il personale docente e ATA sono gli unici esclusi dai benefit per il pasto giornaliero.

Da giorni sulla vicenda stanno intervenendo, a turno, anche i sindacati, che hanno fissato anche l’importo che ritengono adeguato in base al rialzo del costo della vita e dei prezzi medi delle spese per un pranzo: 12-13 euro.

Le risorse per i Buoni pasto devono avere uno stanziamento specifico

La scuola è l’unico comparto escluso dall’erogazione dei buoni pasto. Con l’unica eccezione del personale scolastico impiegato presso le province autonome di Trento e Bolzano, che nel corso del 2024 hanno ricevuto anche un adeguamento della tariffa.

Coglie l’opportunità per rilanciare il tema il Segretario Generale Snals-Confsal Elvira Serafini, sindacato che nel comparto vanta una rappresentanza adeguata e sottoscrive il CCNL.

Manca però, al momento, uno stanziamento specifico da destinare ai buoni pasto. Snals-Confsal esprime una preoccupazione propria di tutte le sigle sindacali: le risorse per i ticket del pasto non devono essere sottratte allo stanziamento destinato agli adeguamenti dei minimi retributivi per il triennio 2022-2024.

Ci aspettiamo – sottolinea Serafini – che il Governo dia corso all’ordine del giorno del Parlamento prevedendo adeguate risorse per rendere concreto l’esercizio di tale importante diritto”.

Erogazione Buoni pasto a chi è senza Servizio Mensa

Dal sindacato Snals arrivano anche prime indicazioni su quali devono essere i soggetti beneficiari appartenenti al personale scolastico. Non solo gli ATA, ma tutti coloro che – docenti compresi – sono esclusi dal servizio mensa.

Ecco le dichiarazioni in proposito:

Con il prossimo CCNL si potrà in tal modo disciplinare, nell’ambito delle altre misure di Welfare, anche la fruizione dei buoni pasto, estendendola anche al personale che non fruisce del servizio di mensa ma che assicura con orario aggiuntivo il funzionamento della scuola e l’attuazione dell’offerta formativa“.

Dunque, non si parla di una estensione generalizzata ma mirata nel rinnovo tardivo del CCNL per il triennio 2022-2024. Volta a dare un benefit in più agli ATA e ai docenti che non fruiscono del servizio mensa, servizi presenti – ad esempio – in quei plessi dove gli alunni fanno orario prolungato e con rientro pomeridiano.

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