La parola “Lordo”, riferita agli stipendi, può assumere 3 diversi significati a seconda del contesto in cui viene esposta.
Cercheremo di mettere ordine dando una guida per decifrare le notizie che ci vengono propinate dai media nei vari contesti e soprattutto per leggere il Cedolino NoiPA.
Lordo Stato: il significato
Ogni tanto i media ci danno la notizia che “il governo ha stanziato 5 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici” oppure “100 milioni di euro a disposizione per il personale della scuola”.
Miliardi o milioni sono cifre che potrebbero fare impressione ma che, in realtà, rappresentano il costo complessivo per lo Stato: cosa resta ai dipendenti?
Dentro la somma stanziata, oltre al lordo a favore dei dipendenti dobbiamo aggiungere:
- contributi previdenziali del 24,20% a carico dello Stato;
- IRAP 8,5% a favore delle regioni.
Quindi dagli importi stanziati occorre togliere il 32,70%. Ipotizzando, per esempio, che siano stati stanziati 5 miliardi, possiamo stabilire quanto spetta ai lavoratori con questa proporzione:
132,70 : 5.000.000.000 = 100 : x
dove x sta per le somme stanziate a favore dei lavoratori al netto degli oneri riflessi, vale a dire al netto dei contributi a carico del datore di lavoro.
La somma che verrà erogata ai lavoratori sarà circa di 3.767.897.513 euro e questa cifra la dobbiamo dividere tra gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici
Quindi possiamo definire come Lordo Stato la retribuzione lorda spettante al lavoratore maggiorata degli oneri riflessi a carico dello Stato che abbiamo descritto in precedenza.
Il Lordo INPS
Per Lordo INPS si intende la retribuzione al lordo dei contributi a carico del lavoratore e al netto dei contributi a carico dello Stato.
Il Lordo INPS ha assunto una particolare rilevanza con la decontribuzione, cioè con il parziale rimborso dei contributi previdenziali.
E’ importante perché consente di fare le proiezioni sulla pensione futura in quanto il 33% della retribuzione andrà ad alimentare il montante contributivo.
Il Lordo fiscale
Il lordo fiscale è l’imponile ai fini del calcolo dell’Irpef.
Si tratta dello stipendio al netto della contribuzione obbligatoria e volontaria.
La contribuzione obbligatoria è composta da contributi per la pensione, per il TFR /TFS, fondo credito.
La contribuzione volontaria è quella riferita a riscatti e ricongiunzioni (per esempio, il riscatto laurea o la ricongiunzione di servizi fatti nel privato per portarli nel pubblico)
In questa immagine, ad un lordo Stato di 3.000 euro corrisponde un netto di poco superiore alla metà.
Il concetto di lordo, quindi, ha un significato diverso a seconda del soggetto interessato.