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Nelle Buste paga dei Lavoratori i soldi degli Utili dell’Impresa: chi prenderà i 70 milioni di euro previsti dalla Manovra?

Con un emendamento voluto dal Governo la Manovra di Bilancio per il 2025 ha previsto uno stanziamento di 70 milioni euro per la partecipazione dei lavoratori dipendenti agli utili d’impresa. Che scende a 2 milioni nel 2026.

Chi prenderà questi soldi? E cosa dovrà fare?

Stanziamento “senza legge”

La legge di Bilancio non stabilisce nulla in proposito limitandosi a istituire un fondo “nello stato di previsione del Ministero dell’Economica e Finanze”. Quindi la sensazione è che per il momento di tratti di una mossa politica per ipotecare uno stanziamento che dovrà supportare una legge sulla Partecipazione dei lavoratori alle gestione e agli Utili delle aziende.

Dietro questa iniziativa c’è la proposta di legge del sindacato Cisl che propone di dare attuazione all’art. 46 della Costituzione, attualmente ferma in Commissione al Senato e fatta propria dai partiti di centro-destra. Si parla di una proposta quindi, che solo nelle scorse settimane, a metà dicembre, ha ricevuto l’appoggio definitivo da parte della Ministra del Lavoro Marina Calderone molto apprezzato dal Segretario Generale Cisl Luigi Sbarra, che apriva ad un provvedimento già nella legge di Bilancio.

Il provvedimento è solo di tipo finanziario. Niente male per iniziare a dare una forma al nuovo sistema di ‘co-gestione’, ma non basta. Per cui la sensazione – neanche troppo remota – è che queste risorse stanziate, almeno per il 2025, non le prenderà nessun lavoratore. Salvo che non vi sia un’accelerazione entro la prossime Primavera. Ma questo dipenderà dalla convergenza politica e sindacale che si concentrerà sulla proposta di legge Cisl che nel frattempo ha già raccolto 400.000 firme.

Incentivi fiscali per chi percepisce gli Utili

“Ai fini dell’attuazione di disposi­zioni, anche di carattere fiscale, in materia
di partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati di impresa, è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, un fondo con
una dotazione di 70 milioni di euro per l’anno 2025 e di 2 milioni di euro per
l’anno 2026″.

Così recita il comma della Manovra che istituisce il Fondo e che parla di attuazione di disposizioni – per non inesistenti – “anche di carattere fiscale”, alludendo a ipotetiche misure incentivanti che possano agevolare l’attuazione delle previsioni di cui all’art. 46 della Costituzione.

Per ora non è chiaro se gli incentivi verrebbero destinati direttamente ai lavoratori con forme di detassazione sugli utili percepiti, come prevede l’art. 10 della proposta Cisl, od anche alle imprese, con un incentivo fiscale in caso di ripartizione degli utili.

Foto Credit: www.depositphotos.com

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