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Statali: gli Aumenti di 165€ non bastano. Il 98% dei lavoratori boccia l’Accordo

Statali, il 98% dei lavoratori che hanno partecipato al referendum ha detto “no” all’accordo di rinnovo del CCNL Funzioni Centrali. Dopo gli esiti del voto on-line i sindacati non firmatari Fp Cgil, Uilpa e USB PI chiedono di bloccarne gli effetti e la riapertura delle trattative.

Contratto Funzioni Centrali: il risultato è netto

Il contratto per le Funzioni Centrali 2022-2024, che interessa oltre 190mila lavoratori pubblici, ha subito una pesante bocciatura: il 98% dei 40mila partecipanti alla consultazione online ha espresso parere contrario.

La preintesa, firmata da CISL FP e altre sigle autonome rappresentanti il 53% dei lavoratori, non ha trovato consenso tra FP-CGIL, UILPA e USB-PI. Queste ultime sigle – promotrici del referendum – chiedono di riaprire le trattative per ottenere un miglioramento salariale e nuove risorse per il 2025 da collocare sugli stipendi degli statali. FP-CGIL, attraverso Florindo Oliverio, sottolinea come la contrarietà vada oltre il numero degli iscritti ai sindacati firmatari, manifestando un forte disagio salariale e professionale tra i lavoratori.

Contratto Funzioni Centrali: le critiche di CISL FP alla consultazione

Maurizio Petriccioli, segretario generale di CISL FP, critica la modalità del referendum, definendola “bizzarra e non trasparente”.

Secondo Petriccioli, FP-CGIL, UILPA e USB-PI distorcono i termini della preintesa, che invece garantirebbe miglioramenti concreti, come il buono pasto per lo smart working e criteri più trasparenti per le posizioni organizzative. Pur riconoscendo che l’aumento medio di 165 euro non copre l’inflazione, Petriccioli evidenzia il passo avanti rispetto al contratto del 2016-2018 firmato dagli stessi sindacati ora contrari, che prevedeva aumenti inferiori e nessuna valorizzazione professionale.

Divisioni sindacali e prospettive future

La rottura tra le sigle sindacali confederali emerge come uno dei nodi centrali del dibattito. Cisl Fp “accusa” Fp CGIL e Uilpa di abbandonare il dialogo sociale per seguire logiche di protagonismo, indebolendo il fronte sindacale. Tuttavia, i promotori del no al contratto insistono sulla necessità di un confronto più equo per garantire salari adeguati e condizioni migliori, evidenziando la profonda insoddisfazione tra i dipendenti pubblici. La questione salariale e il miglioramento delle condizioni lavorative restano i temi centrali, con il rischio che la frammentazione tra i sindacati comprometta le possibilità di ottenere risultati concreti.

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