Essere giovani non significa ignorare il futuro, soprattutto quando si tratta di Contributi e previdenza.
Sebbene la pensione possa sembrare lontana, prendersi cura della propria situazione contributiva fin dall’inizio della carriera è fondamentale per garantire una vecchiaia serena. Le frasi comuni come “noi non andremo mai in pensione” o “avremo pensioni da fame” sono fuorvianti: con un monitoraggio annuale e pochi minuti dedicati alla questione, è possibile mantenere sotto controllo la propria situazione previdenziale.
Questo breve articolo offre una guida pratica per capire meglio i documenti chiave, i contributi e come interpretarli correttamente, con un focus particolare sui lavoratori dipendenti.
Contributi, Certificazione Unica e Estratto Conto Inps: un collegamento cruciale
Ogni mese, il cedolino rappresenta un documento fondamentale per i lavoratori dipendenti.
Tuttavia, alcuni dettagli importanti vengono spesso trascurati.
Uno di questi è l’imponibile previdenziale, che si trova nella seconda pagina del cedolino. Questo dato rappresenta l’importo su cui viene calcolata la contribuzione previdenziale.
A fine anno, la somma di tutti gli imponibili pensionistici viene riportata nella Certificazione Unica (CU) in un punto specifico, che abbiamo cerchiato in rosso.
Se l’imponibile previdenziale complessivo risulta superiore a quello indicato nella CU, potrebbero esserci contributi versati da uffici terzi confluiti telematicamente.
L’importo riportato nella CU è successivamente visibile nell’estratto conto contributivo dell’INPS.
Un controllo regolare di questi dati consente di evitare errori o discrepanze che potrebbero influire sul calcolo finale della pensione.
Contributi INPS: come controllarli
Per monitorare lo stato dei propri contributi, è necessario accedere al fascicolo previdenziale disponibile sul portale INPS.
Qui si trova l’estratto conto contributivo, un documento che riporta tutte le retribuzioni e i relativi contributi.
Le retribuzioni sono evidenziate con colori diversi per identificare le varie gestioni contributive:
- Blu: Retribuzioni della gestione privata.
- Arancione: Retribuzioni della gestione pubblica (ex INPDAP).
- Verde: Compensi percepiti nella gestione separata.
- Rosso: Retribuzioni legate al mondo dello sport e dello spettacolo (PALS ex ENPALS).
Ogni lavoratore può quindi identificare facilmente la categoria di appartenenza dei propri contributi e verificare eventuali anomalie.
Per i dipendenti pubblici, ad esempio, non sono riportati i dati retributivi antecedenti al 1993, ma questo non rappresenta un problema poiché il calcolo per quei periodi è determinato dall’ultima retribuzione.
Ecco, nell’immagine sotto riportata, un esempio di estratto conto contributivo INPS.
La suddivisione dei periodi contributivi
L’estratto conto contributivo è suddiviso in diversi periodi, ognuno caratterizzato da normative specifiche:
- Fino al 31/12/1992: Per i dipendenti pubblici, vigeva il sistema retributivo. La pensione veniva calcolata in base alla retribuzione dell’ultimo cedolino prima della pensione, senza necessità di dati dettagliati per gli anni precedenti.
- Dal 1/1/1993 al 31/12/1995: Pur rimanendo il sistema retributivo, gli importi iniziarono ad essere riportati per valorizzare la retribuzione media.
- Dal 1/1/1996 al 31/12/2011: Con la riforma Dini (Legge 335/1995), si passa al sistema contributivo, dove la pensione viene calcolata in base ai contributi versati.
- Dal 1/1/2012: Con la riforma Monti-Fornero e il passaggio dall’INPDAP all’INPS, si adotta il principio di cassa, tranne nei casi di ricostruzioni di carriera legate a sentenze.
Comprendere queste differenze è essenziale per interpretare correttamente l’estratto conto contributivo e sapere cosa aspettarsi dal calcolo pensionistico.
L’imponibile previdenziale della CU può differire da quello dell’INPS?
Una delle discrepanze più comuni riguarda la differenza tra l’imponibile previdenziale riportato nella CU e quello registrato dall’INPS. Ciò è dovuto a diverse normative applicate negli anni:
- Dal 1996 al 2011: Per i dipendenti pubblici il sistema funzionava secondo il principio di competenza, per cui i contributi venivano attribuiti all’anno di competenza, anche se versati successivamente.
- Dal 2012: Con la riforma Monti-Fornero, il principio di cassa diventa prevalente: i contributi sono attribuiti all’anno di pagamento, salvo eccezioni legate a ricostruzioni di carriera basate su sentenze.
Monitorare regolarmente la propria situazione previdenziale non è solo un atto di responsabilità, ma anche un modo per tutelare il proprio futuro.
Bastano pochi minuti all’anno per verificare i dati riportati su cedolino, CU ed estratto conto contributivo INPS.
Una corretta comprensione dei documenti e delle normative applicate consente di affrontare il percorso verso la pensione con maggiore serenità e consapevolezza.
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