Molti contribuenti italiani che nel corso del 2024 hanno presentato il Modello 730 o Redditi PF per la dichiarazione dei redditi relativi al 2023, stanno ancora aspettando il rimborso fiscale. La situazione è più frequente di quanto si pensi e può essere fonte di confusione. Tuttavia negli ultimi giorni si stanno via via sbloccando i pagamenti fermi e i messaggi arrivano direttamente sul Cassetto Fiscale, che conviene monitorare costantemente.
Richiesta ricevuta dall’Ufficio competente
Da molte settimane i contribuenti che accedono al Cassetto Fiscale sul sito dell’Agenzia delle Entrate per verificare lo stato del loro rimborso, si trovano la dicitura “RICHIESTA RICEVUTA DALL’UFFICIO COMPETENTE”. Questa espressione può generare dubbi, ma in realtà si riferisce a una fase ancora preliminare del processo che porterà al rimborso.
In pratica, significa che gli uffici periferici dell’Agenzia delle Entrate ha preso in carico la richiesta del rimborso, ma non hanno ancora completato tutte le verifiche necessarie. Il fatto che il rimborso non sia ancora stato erogato può dipendere da vari fattori.
Perchè i pagamenti non arrivano
I pagamenti non arrivano per motivazioni varie. Vediamone alcune.
1. Verifiche Fiscali: L’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere ulteriori controlli sui dati dichiarati. Se ci sono errori o incongruenze nei dati forniti, o se i documenti allegati non sono completi, l’erogazione del rimborso potrebbe essere posticipata. Se ci sono anche situazione debitorie la situazione prenderà un’altra strada con applicazione della compensazione.
2. Congestionamento attività degli Uffici: Il numero elevato di dichiarazioni da processare può rallentare l’intero processo, questo avviene soprattutto in quelle sedi di città popolose. Gli uffici fiscali sono sopraffatti dalle richieste e necessitano di più tempo per evadere ogni pratica.
3. Tempi di Elaborazione: Anche se il 730 viene presentato in maniera anticipata (c’è chi lo ha presentato a maggio o giugno 2024) l’elaborazione avviene per tutti a partire dal mese di novembre e si conclude nel mese di marzo dell’anno successivo. Pertanto, non vi è alcuna regola di “anzianità” né “precedenza” nella lavorazione delle domande di rimborso fiscale.
Nuovi pagamenti entro il 20 gennaio 2025
Se i controlli sono effettuati dagli uffici locali, le disposizioni di pagamento sono sempre e comunque disposte a livello centrale. Cioè dalla sede nazionale di Roma. E’ da qui che partono gli ordini di pagamento tramite Bonifico Bancario o Assegno circolare vidimato.
E proprio questa seconda opzione sembra essere la “prescelta” dall’Agenzia per sbloccare i primi pagamenti del 2025. Tra il 10 e l’11 gennaio sono stati emessi nuovi Assegni che arrivano al domicilio del contribuente.
Ecco cosa leggono sul Cassetto Fiscale i contribuenti:
In questi casi l’Assegno dovrebbe arrivare in 7-8 giorni lavorativi e il contribuente passare all’incasso presso gli Uffici postali, intorno al 20 di gennaio.