Dal 25 aprile 2024, l’INPS ha sospeso le domande di anticipo del TFR/TFS per esaurimento fondi, lasciando molti dipendenti pubblici senza una soluzione immediata per ottenere somme legittimamente spettanti.
Anticipo TFR e TFS, l’INPS non ha stanziato nulla per il 2025
Nessuna somma prevista per il 2025 per il pagamento degli anticipi delle buonuscite. Malgrado l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale avesse fatto intendere che la misura della sospensione dei pagamenti fosse provvisoria, l’Istituto ha preferito non affrontare il problema.
Tale decisione segna un duro colpo per i pensionati e per i pensionandi, molti dei quali contavano su queste somme per far fronte a necessità personali e familiari.
Le banche unica soluzione per l’anticipo del TFR/TFS
Rivolgersi alle banche, quindi rimane l’unica soluzione.
Con i fondi INPS esauriti, l’unica opzione per i pensionati in difficoltà è rivolgersi agli istituti bancari per ottenere l’anticipo del TFS o TFR. Tuttavia, questa alternativa comporta costi elevati. I tassi di interesse applicati dalle banche possono superare ance il 10%, con spese complessive per interessi che potrebbero arrivare fino a 25.000 euro su un anticipo di 100.000 euro.
Nonostante queste condizioni gravose, tecnicamente non si tratta di un prestito, ma di una cessione del credito. Dopo aver ottenuto il certificato necessario attraverso il portale INPS, il pensionato può rivolgersi a una banca convenzionata per ricevere l’anticipo. Sarà poi l’INPS, alla scadenza del debito, a rimborsare la somma direttamente all’istituto di credito.
Bisogna accedere al portale TFR o TFS dell’INPS per richiedere l’anticipo bancario.
In un contesto di incertezza, l’unica certezza è che i pensionati dovranno pianificare con maggiore attenzione le proprie finanze, considerando l’assenza di stanziamenti INPS per il 2025 e i costi significativi legati al ricorso alle banche per ottenere l’anticipo.
