I percettori dell’Assegno Unico rimarranno all’oscuro della data di pagamento della prestazione finché INPS non avrà effettuato l’accredito sul conto corrente. È quello che ha fatto sapere l’Istituto previdenziale la scorsa settimana, anche attraverso una comunicazione pubblicata sui Fascicoli Previdenziali dei beneficiari.
Ma la situazione si è evoluta diversamente. Per i primi accrediti dell’Assegno mensile destinato alle famiglie con figli a carico, calendarizzati per dal 20 gennaio in poi, è stato possibile ugualmente conoscere il dettaglio con anticipo: Importo e Data.
Assegno Unico, i pagamenti di gennaio sono partiti
Chi ha figli a carico fino a 21 anni e percepisce l’Assegno Unico avrà notato che l’INPS non ha ancora pubblicato il calendario con le date di accredito della prestazione.
Solo lunedì 13 gennaio, nel messaggio n. 111, l’Istituto ha fatto sapere che «le rate dell’Assegno Unico e Universale per i figli a carico del mese di gennaio 2025, relative alle prestazioni che non hanno subito variazioni, sono accreditate nella settimana decorrente dal 20 gennaio 2025».
Gli accrediti sono partiti puntuali il 20 del mese proseguendo anche il giorno 21 gennaio. Apparendo sul Fascicolo Previdenziale circa una settimana prima dell’accredito effettivo. Quindi nulla è cambiato dal punto di vista della procedura, almeno per gennaio (salvo il ritardo di una manciata di giorni). Forse qualcosa di diverso si vedrà a febbraio?
Niente più disposizione sui Fascicoli Previdenziali
Ecco cosa aveva fatto sapere Inps in un primo momento alle famiglie. Informazioni poi smentita nei fatti.
Dal 1° gennaio 2025 INPS ha aderito al sistema Re.Tes. della Banca d’Italia, relativo ai servizi della Tesoreria dello Stato. Tale innovazione necessita delle operazioni iniziali di adattamento delle procedure, sia per i pagamenti che per le riscossioni.
Nel messaggio del 2 gennaio l’Istituto Previdenziale aveva avvertito che ci sarebbero potuti verificare dei ritardi nei pagamenti delle prestazioni non pensionistiche, proprio per avere il tempo di adattare le nuove procedure. E questo è il motivo del ritardo dei pagamenti.
Il motivo per cui le date di accredito dell’Assegno Unico non compaiono, invece, è spiegato nella comunicazione che INPS ha pubblicato sul Fascicolo Previdenziale dei percettori: «Si informano gli utenti che le nuove modalità di dialogo telematico con il sistema Re.Tes di Banca d’Italia consentono di visualizzare la data di pagamento delle prestazioni non pensionistiche solo dopo l’effettivo accredito da parte della Banca».
Secondo Inps questo avrebbe comportato che già da gennaio le date di pagamento dell’Assegno Unico non sarebbero più comparse in anticipo sui Fascicoli dei percettori. Anzi, questi ultimi avrebbero dovuto tenere d’occhio il proprio conto corrente, sul quale visualizzare l’accredito solo una volta disposto. Ma così non è andata. Il Fascicolo Previdenziale continua ad essere ad essere “parlante”, e cioè continua ad informare le famiglie. Almeno per il mese di gennaio – al contrario di quanto indicato da Inps – continua ad essere uno strumento utile per portare a conoscenza delle famiglie la data di accredito della prestazione.