Sono ancora in corso i pagamenti della NASpI di gennaio ma relativa al mese di dicembre. INPS, infatti, li ha avviati con qualche giorno di ritardo rispetto al solito, pertanto è logico che si protrarranno per qualche giorno in più.
Nonostante possibili conguagli a credito, una parte dei percettori ha ricevuto un importo veramente esiguo. Anche coloro che ricevono la prima rata NASpI a gennaio, quindi che non hanno conguagli, si sono imbattuti in cifre irrisorie. Vediamo il perché.
Tagli sulla NASpI per conguagli a debito
La NASpI è l’indennità di disoccupazione che spetta a chi ha perso il lavoro involontariamente. Il pagamento è mensile e fa riferimento al mese precedente: a gennaio, quindi, arriva la NASpI relativa al mese di dicembre.
Come detto, sulla rata in pagamento a gennaio ma relativa a dicembre l’INPS ha calcolato i conguagli. Nel caso in cui questi siano a debito, il taglio sull’indennità è matematico. Qualche percettore ha lamentato anche tagli fino a 500 euro.
Succede, per esempio, quando nel corso dell’anno precedente il percettore ha avuto delle trattenute IRPEF più basse di quelle che effettivamente avrebbe dovuto pagare. Pertanto, a dicembre (quindi con la NASpI pagata a gennaio) INPS recupera la differenza tramite conguaglio.
Il numero di giornate influisce sull’importo
Ma non per forza l’importo basso è dovuto a dei conguagli a debito. Prendiamo il caso seguente:
Come si vede dalla foto, l’importo in pagamento venerdì 24 gennaio non contiene conguagli. È basso semplicemente perché fa riferimento a poche giornate: nel caso specifico, solo a tre. È il numero di giornate conteggiate, infatti, a stabilire l’importo da accreditare, e meno sono meno alto sarà il totale.
In questo caso l’INPS ha erogato la NASpI in maniera frazionata, considerando solo i giorni dal 13 al 15 gennaio. A febbraio erogherà le giornate di gennaio che rimangono da pagare, mentre da marzo riprenderanno i pagamenti integrali.
Quando spetta il trattamento integrativo sulla NASpI?
Infine, un’altra voce che può generare un importo basso è il trattamento integrativo. Ne hanno diritto i percettori NASpI che hanno un reddito annuo tra gli 8.500 e i 15.000 euro. Per redditi superiori a tale soglia, è riconosciuto solo se l’imposta lorda supera le detrazioni spettanti.
Quindi chi ne ha diritto prenderà una NASpI inferiore rispetto a coloro che invece non lo ricevono.
Il trattamento integrativo ha un valore pari a 100 euro al mese, che INPS eroga tramite un bonifico separato se sussistono le condizioni appena descritte.