Stellantis ha appena annunciato un piano di investimenti significativi negli Stati Uniti. Un chiaro segnale di adesione alle politiche economiche promosse dal presidente Donald Trump.
In cosa consiste il Piano
Il piano di investimenti, comunicato dal capo delle operazioni Stellantis per il Nord America, Antonio Filosa, arriva dopo un incontro decisivo tra John Elkann, presidente del gruppo automobilistico, e lo stesso Trump.
Il piano di Stellantis include una serie di interventi mirati a rilanciare la produzione negli States. Tra i progetti principali, Filosa ha citato il ritorno alla produzione di un nuovo pick-up a Belvidere, in Illinois, che permetterà di riassumere circa 1.500 dipendenti del sindacato UAW (United Auto Workers). Altri investimenti riguarderanno la costruzione della nuova Dodge Durango a Detroit, la produzione delle Jeep Wrangler e Gladiator a Toledo e un ampliamento della capacità produttiva di motori a Kokomo.
Gli investimenti annunciati rappresentano un impegno importante per Stellantis, che forte di 12 fabbriche e 66.000 dipendenti negli USA, sta cercando di consolidare la propria posizione nel mercato automobilistico statunitense. Il piano non solo punta a rafforzare la produzione negli Stati Uniti, ma sembra rispondere anche alle dichiarazioni di Trump, che in campagna elettorale aveva promesso di imporre dazi sulle auto prodotte all’estero tra il 200% e il 500%.
La situazione in Italia: produzione ferma, 3.500 esuberi e CIG
Messa a confronto con il piano USA, la situazione in Italia appare – al contrario – molto preoccupante. Stellantis, infatti, non ha annunciato piani analoghi per il rilancio della produzione nel nostro Paese. Dove, al contrario, l’impegno di arrivare a 1 milione di automobili prodotte entro il 2030 è saltato.
Negli anni la manodopera negli stabilimenti italiani è scesa a poco più di 40.000 dipendenti, con l’avvio nel 2024 del piano esuberi per 3.500 dipendenti e con la cassa integrazione ancora attiva in tutti gli impianti, prevista anche per buona parte del 2025. Le scelte strategiche di Stellantis sembrano, quindi, concentrarsi sul mercato americano, dove il gruppo automobilistico sta cercando di consolidare la propria posizione e rispondere positivamente alle politiche di Trump. A fronte di una situazione che appare più difficile in Italia e in Europa in generale, dove si attende la revisione del Green Deal e il rinvio a dopo il 2025 dello stop alla produzione di auto a combustione termica (benzina, diesel, metano, Gpl).