Le nuove 8 ore di scioperi articolati e blocco di flessibilità e lavoro straordinario proclamato “con riserva” per il mese di febbraio rischiano di mettere in seria difficoltà le aziende metalmeccaniche, proprio nel momento della loro ripresa. E’ quanto fanno sapere da Reggio Emilia i sindacati Fim-Fiom-Uilm in un comunicato unitario, uscito proprio quando si consumano sul territorio ulteriore ore di sciopero nella giornata del 24 gennaio.
Se nel resto d’Italia la mobilitazione è terminata, come da coordinamento nazionale dei sindacati, il 15 gennaio. A Reggio Emilia le proteste proseguono. La lista delle aziende coinvolte, anche quelle meno sindacalizzate, è davvero lunga: Gruppo Interpump, Walvoil, Tegge, Emak, Comet, Idromeccanica Bertolini, Carpenfer, Tenax, Re.vi.fa, Rovatti Pompe, Caprari, Salvarani, Smeg, Bertazzoni, Motor Power Company, Vertex, FEMM, MBM, Kubota, River, Vimec, Still, Fmh, Puntomec, Dana Motion System, Leuco, Kaerker. Mentre la settimana prossima di fermeranno anche B810 e Padana Tubi.
Ulteriori 8 ore di sciopero “con riserva”
Secondo il sindacato, gli industriali hanno ancora la possibilità di venire incontro alle richieste dei lavoratori, firmando un contratto che recuperi il potere d’acquisto e redistribuisca parte della ricchezza prodotta. Se non dovessero esserci segnali concreti di apertura da parte di Federmeccanica e Assistal entro il 31 gennaio prossimo, le iniziative di lotta si intensificheranno, con la prospettiva di nuovi scioperi e un ulteriore blocco della produzione.
Sono state quindi proclamate 8 ore di sciopero per il mese di febbraio che saranno confermate solo se gli Industriali non faranno un passo in avanti. A questo punto le speranze si riducono al lumicino, ma “mai dire mai”. Tutto può accadere durante l’ultima settimana di gennaio. Nel frattempo da Federmeccanica e Assistal non lanciano segnali ufficiali di ripresa, anche se i vertici in queste ore sono sotto pressione per via della nuova ondata di proteste. Febbraio è vicino e rischia di essere il mese “più lungo”.
Sciopero minaccia la ripresa proprio nel picco della produzione
Proteste che andrebbero ad intensificarsi proprio nel momento in cui la produzione può iniziare ad alzare la testa, come è il caso delle aziende che lavorano e forniscono la filiera dell’Edilizia. E questo i sindacati lo sanno bene e non ne fanno mistero.
Per evitare il tutto Federmeccanica e Assistal devono fare un passo indietro sulla loro inedita piattaforma. E confrontarsi sulla richiesta di 280 euro della piattaforma sindacale per il rinnovo del CCNL scaduto il 30 giugno 2024.
“Gli industriali possono venire incontro alle richieste dei lavoratori adesso, e quindi fare firmare un contratto che recuperi il potere d’acquisto e redistribuisca una parte della ricchezza”, scandiscono Fim-Fiom-Uilm di Reggio Emilia, organizzazioni di “peso” nel mondo sindacale. “Oppure in alternativa le iniziative di lotta continueranno, e potrebbero intensificarsi proprio in vista di una ripresa produttiva, cioè quando le aziende cesseranno di fare cassa integrazione e avranno più bisogno di lavorare”.