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Rinnovo Contrattuale Alimentari e Agricoli: 280 euro per i Lavoratori nel 2025 e la sfida per le PMI

L’anno da poco trascorso, il 2024, si conferma come l’anno chiave per i rinnovi contrattuali nell’industria alimentare italiana. Tra i principali successi ottenuti, emerge il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per la grande Industria alimentare, firmato il 1° marzo 2024, che ha portato a un incremento salariale significativo di 280 euro a regime per circa 400.000 lavoratori del settore. Questo risultato, raggiunto a febbraio, non solo ha migliorato le condizioni salariali, ma ha anche ottenuto progressi fondamentali sul fronte delle tutele, della precarietà lavorativa e degli orari di lavoro.

Allo stesso tempo, ha dato una spinta per altri rinnovi di CCNL, quelli della Cooperazione e dell’Artigianato Alimentare e Panificatori, ma anche per i rinnovi dei contratti collettivi provinciali Agricoli, avviati a partire dalla seconda metà dell’anno.

Ora l’attesa e le speranze sono tutte riposte per i rinnovi mancanti. Sullo sfondo l’incremento di 280 euro da replicare per questi lavoratori nel corso di questo 2025. Vediamo chi sono.

Le rivendicazioni per il CCNL della Piccola e Media Industria Alimentare

Il rinnovo del CCNL per la grande industria alimentare è stato solo uno degli obiettivi raggiunti nel 2024. La Flai-Cgil punta ora, nel 2025, a estendere i risultati ottenuti alle PMI, dove il contratto, scaduto il 31 ottobre 2024, deve ancora essere rinnovato. Dalla Flai-Cgil evidenziano che il sindacato non accetterà un contratto inferiore agli obiettivi già raggiunti per la grande industria. La priorità, quindi, è evitare il dumping salariale e garantire anche ai circa 30.000 lavoratori delle PMI gli stessi aumenti salariali e miglioramenti nelle condizioni di lavoro.

La contrattazione di secondo Livello per i Settore Alimentare: gli obiettivi per il 2025

Un altro fronte importante riguarda la contrattazione di secondo livello, che coinvolge accordi aziendali e territoriali destinati a scadere entro la fine del 2025. La Flai-Cgil, insieme agli altri sindacati confederali, è già al lavoro per definire le linee guida per il rinnovo di questi accordi, con particolare attenzione alla partecipazione attiva di lavoratori e delegati.

Dal sindacato fanno sapere che i temi principali per la contrattazione riguarderanno la lotta alla precarietà, la riduzione dell’orario di lavoro, la sicurezza sul lavoro, ma anche la sostenibilità ambientale e l’impatto delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, nelle aziende del settore alimentare.

Rinnovo CCNL Pesca: aumenti salariali del 10%

Infine, anche il settore della pesca si trova ad affrontare sfide importanti, con il rinnovo del contratto nazionale per gli addetti imbarcati su natanti di cooperative di pesca scaduto il 31 dicembre 2024, per il quadriennio 2025-2028.

In un settore in evoluzione, con una crescente transizione dalla pesca industriale a quella artigianale, i sindacati Flai-Fai-Uila chiedono con la loro piattaforma unitaria che il rinnovo contrattuale risponda alle nuove esigenze del comparto e tuteli il potere d’acquisto delle retribuzioni degli addetti. La richiesta è di aumentare del 10% il minimo monetario garantito e un incremento di € 60,00 del valore convenzionale ai fini previdenziali, nonché l’adeguamento delle indennità previste dal Ccnl.

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