E’ arrivato nella giornata di giovedì 23 gennaio il parere favorevole della Corte dei Conti sul rinnovo del CCNL Funzioni Centrali scaduto il 31 dicembre 2021. Si confermano le anticipazioni fornite proprio dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo.
Un ulteriore e significativo passo in avanti verso le erogazioni di arretrati stipendiali e aumenti retributivi per circa 200.000 dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, Inps, Inail ed altri enti pubblici non economici.
Il primo accordo di rinnovo nella PA
La certificazione della pre-intesa per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali 2022-2024 è arrivata nella giornata del 23 gennaio scorso. Come da programma infatti l’accordo siglato tra ARAN, Cisl Fp e alcune sigle del sindacalismo autonomo come Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp, attendeva il parere favorevole della Corte dei Conti. A nulla sono valsi i tentativi di Fp Cgil e Uilpa, sindacati non firmatari perchè ritenevano che le risorse erano insufficienti ad erogare un incremento dignitoso ai lavoratori, di bloccare l’intesa con il referendum che si è svolto a cavallo del periodo natalizio.
Il CCNL di “ministeriali” è il primo ad essere stato siglato, con accordo del 6 novembre 2024. E’ seguita poi l’intesa per i dipendenti del comparto Difesa e Sicurezza e il doppio stop, per il mancato raggiungimento della rappresentatività sindacale, sul CCNL Sanità e Funzioni locali.
Secondo quanto appreso da TuttoLavoro24.it la sezioni unite della Corte avrebbe certificato la pre-intesa con “osservazioni e raccomandazioni” contenute in un report allegato alla deliberazione che sarà resa nota nelle prossime ore.
CCNL Funzioni Centrali 2022-2024: gli aumenti previsti
Il rinnovo del CCNL comparto Funzioni centrali prevede un incremento retributivo medio pari a 165 euro lordi al mese, per tredici mensilità.
Gli aumenti vanno da un minimo di 121,40 euro lordi mensili per l’area degli operatori a un massimo di 193,90 euro per le elevate professionalità. Mediamente si registra un incremento dei minimi retributivi di 165 euro lordi.
L’incremento dei minimi saranno affiancati da circa 600-800 euro netti di arretrati (per conoscere gli importi reali clicca qui). Gli arretrati, a copertura del solo 2024, saranno decurtati degli importi già ricevuti in questi mesi dai dipendenti statali a titolo di IVC e Anticipo Contratto.
Appare assai difficile che le spettanze arriveranno ai lavoratori coinvolti con il cedolino NoiPA di febbraio, in corso di emissione in queste ore. Più probabile un rinvio a marzo o ad un’emissione speciale. Il CCNL infatti deve essere ancora sottoscritto con l’intesa definitiva tra ARAN e sindacati.
Le altre novità normative attese
L’attesa sull’applicazione del CCNL non riguarda solo la parte economica ma anche quella normativa, dove le principali novità interessano il potenziamento del lavoro agile con l’erogazione anche dei Buoni pasto per le giornate di smart working. E la possibilità di attivare, a livello di singola Amministrazione, la settimana corta su quattro giorni a parità di retribuzione e prestazione oraria (36 ore).