HomeEvidenzaStatali, 165€ pagati con gli Stipendi di Marzo e 1.000€ di Arretrati

Statali, 165€ pagati con gli Stipendi di Marzo e 1.000€ di Arretrati

Aumenti in arrivo già da febbraio per i dipendenti statali delle Funzioni Centrali, per i quali nella giornata di lunedì 27 gennaio è arrivata la firma definitiva per il rinnovo del contratto.

Vediamo le novità che coinvolgono i circa 195 mila lavoratori dei ministeri, delle agenzie fiscali, dell’Inps e dell’Inail.

Statali, gli aumenti di febbraio e marzo

Dopo un’iniziale bocciatura e il 98% dei partecipanti al referendum che ha espresso parere contrario, alla fine la firma per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali 2022-2024 è arrivata. A siglare l’accordo nella giornata di lunedì 27 gennaio sono stati l’ARAN, l’agenzia che negozia per il governo, e Cisl, Unsa, Flp e Confintesa. Cgil, Uil e Usb invece si sono chiamate fuori.

Ad annunciare le novità contenute nel contratto degli statali ci ha pensato lo stesso ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, tramite un post sui social:

rinnovo ccnl funzioni centrali post zangrillo

Insomma, già da febbraio i lavoratori dei ministeri, delle agenzie fiscali, dell’Inps e dell’Inail riscuoteranno un cedolino extra con un migliaio di euro di arretrati. Gli importi più alti interessano il personale statale neoassunto, che riceverà un arretrato doppio rispetto ai colleghi più anziani. I conti esatti li hanno fatto gli Esperti di TuttoLavoro24.it, per visualizzare tutti gli importi per fasce clicca qui.

Poi a partire dalle busta paga di marzo arriveranno 165 euro lordi medi mensili, che corrispondono a un aumento dello stipendio di circa il 6%.

Pur riconoscendo che l’aumento medio di 165 euro non copre l’inflazione, si tratta di un contratto che «offre risposte concrete», ha detto Maurizio Petriccioli, segretario generale della Cisl Fp.

I prossimi incontri con i sindacati

L’accordo appena firmato introduce per i lavoratori statali delle Funzioni Centrali anche la settimana di 4 giorni lavorativi a parità di orario. Per regolarla potrebbe servire una direttiva ad hoc. Intanto, la settimana scorsa è arrivata quella per portare le ore di formazione obbligatoria a 40 all’anno (contro le sei attuali).

Per sciogliere questi nodi, l’intenzione del governo è quella di convocare i sindacati già nei primi giorni di febbraio. «Mantenendo fede agli impegni assunti», ha detto il ministro Zangrillo, «convocherò a breve il tavolo con i sindacati, già avviato a fine novembre, per dare seguito a quanto previsto nel contratto».

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