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CCNL Metalmeccanici Piccola Industria: nessuna risposta sui 280€. Evidenziata crisi in 3 settori

Lunedì 3 febbraio 2025, a Milano, si è svolto il secondo incontro tra Fim, Fiom, Uilm e Unionmeccanica-Confapi per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Piccole e Medie Imprese del settore metalmeccanica.

Questo rinnovo riguarda oltre 400.000 lavoratori metalmeccanici a livello nazionale, con il contratto scaduto lo scorso 31 dicembre 2024, dipendenti delle piccole medie imprese del settore. Si tratta di un CCNL diverso da quello dell’Industria, afferente a Federmeccanica e Assistal per il quale è in atto un’ulteriore fase di mobilitazione sindacale, e da quello delle piccole aziende artigiane, sottoscritto nel novembre 2024.

Le risposte di Unionmeccanica: è crisi in 3 settori

L’incontro ha seguito la presentazione delle richieste sindacali, avvenuta lo scorso 16 dicembre 2024, ed è stato il primo confronto diretto con le risposte di Unionmeccanica.

Unionmeccanica ha iniziato l’incontro presentando uno scenario economico critico, con evidenti rallentamenti in alcuni settori chiave, come l’automotive, la siderurgia e l’elettrodomestico. La diminuzione degli indici inflattivi in Italia, che sta colpendo in modo più severo rispetto agli altri paesi, e i risultati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che non hanno prodotto gli effetti sperati, rendono il rinnovo del contratto ancora più complicato.

Le richieste sindacali e le risposte di Unionmeccanica

Per quanto riguarda le richieste avanzate dai sindacati, Unionmeccanica ha dato una risposta articolata su molti punti, eccetto quello relativo alla parte economica. Ricordiamo che in piattaforma i sindacati hanno richiesto, come per la grande Industria, un aumento di 280 euro per il triennio 2025-2027 riferito agli operai inquadrati alla 5a Categoria.

In particolare, Unionmeccanica ha ritenuto di scarso interesse per le imprese la richiesta del sindacato di ridefinire l’inquadramento professionale e di agevolare il passaggio ad un modello simile a quello del CCNL Federmeccanica. Dove, dal 2021, sono stati abbandonati i vecchi livelli di inquadramento (dal 1° all’8°) e adottato un nuovo sistema che valorizza professionalità e 4 campi di responsabilità.

Lo stesso vale per la richiesta di rendere effettivamente praticabile la formazione continua per tutti i lavoratori, così come l’introduzione di break formativi in materia di prevenzione e sicurezza, giudicati difficili da gestire a livello aziendale.

La richiesta di 280 euro e le risposta dei lavoratori

Quando si è passati a discutere la parte economica – fanno sapere Fim-Fiom-Uilm – Unionmeccanica ha sottolineato le difficoltà che le imprese stanno affrontando, evitando però di entrare nel merito della richiesta sindacale. Pur esprimendo dubbi sul fatto che la proposta economica fosse eccessiva, l’organizzazione ha rimandato ogni discussione su questo fronte a un prossimo incontro. Segnale evidente, questo, come gli le piccole-medie imprese vogliano prendere del tempo anche per valutare gli esiti del confronto travagliato che in questo periodo gli stessi sindacati stanno avendo con Federmeccanica e Assistal. I due tavoli, infatti, sono più “legati” di quello che non si possa immaginare.

Il confronto è stato aggiornato con due nuovi incontri fissati per il 3 e il 17 marzo 2024, e, nel frattempo, sono previste assemblee informative in tutti i luoghi di lavoro per aggiornare i lavoratori sulla situazione.

Foto Credit: www.depositphotos.com

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