Il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Marco Osnato, ha recentemente dichiarato al quotidiano Il Giornale che sarà trovata una soluzione rapida per risolvere il problema relativo alla perdita del bonus ex Renzi da 100 euro mensili per i contribuenti con reddito annuo tra 8.500 e 9.000 euro.
Questo bonus, precedentemente riconosciuto a molti lavoratori e disoccupati percettori di trattamenti come NASpI e DS Agricola, è stato compromesso dalle nuove regole sul taglio del cuneo fiscale, introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. «Saneremo presto, lo faremo subito», ha affermato Osnato, rassicurando i cittadini che una correzione sarà effettuata al più presto.
Ma vediamo i dettagli e quando il Governo “metterà” mano al problema.
La Riforma Fiscale e la perdita del Bonus 100 Euro
Nel mese di gennaio, la CGIL ha messo in luce come la nuova riforma fiscale introdotta dalla Legge di Bilancio abbia avuto un impatto negativo su molti percettori di reddito da lavoro o assimilato.
In particolare, la cancellazione della decontribuzione, una misura che in passato aveva permesso ai lavoratori di beneficiare del bonus da 100 euro, ha privato numerosi cittadini di questo trattamento integrativo. Il motivo? Un più basso imponibile fiscale li ha portati in basso, nella no tax area, che ha come soglia 8.500 euro. E nella no tax area il Bonus non spetta.
Il bonus ex Renzi, oggi noto anche come trattamento integrativo, visibile in Busta paga od erogato da Inps ai percettori di sussidi come la NASpI, è – da anni – un sostegno importante per le fasce di reddito medio-basse, e la sua eliminazione ha generato preoccupazione tra i lavoratori più vulnerabili.
Quando sarà reintrodotto?
La riforma fiscale portata con la Legge di Bilancio, pur mirando a una semplificazione e a una riduzione delle imposte, ha quindi lasciato un vuoto, privando molti cittadini di un beneficio che per molti rappresentava un supporto fondamentale. Osnato ha assicurato che il governo è al lavoro per rimediare a questa situazione e ristabilire il beneficio per coloro che ne sono stati privati, specialmente per quelle categorie con reddito annuo tra 8.500 e 9.000 euro.
Probabilmente la reintroduzione avverrà con un provvedimento d’urgenza, con un decreto legge, oppure con un emendamento ad un provvedimento in discussione in Parlamento. Lo strumento, però, non è stato ancora definito. Ulteriori dettagli saranno disponibili nei prossimi giorni.