La trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici si complica. Dopo il fallimentare incontro tra Federmeccanica-Assistal e Fim-Fiom-Uilm dell’11 febbraio, a Roma, arrivano le prime rivelazioni del sindacato.
Intervistato da Massimo Mascini, giornalista e fondatore de Il Diario del Lavoro, Ferdinando Uliano, Segretario Generale Fim-Cisl, sottolinea come la posizione degli Industriali sia sempre la stesso. Addirittura la proposta di Federmeccanica potrebbe non prevedere alcun aumento salariale.
“Proposti 0 euro di aumenti salariali. Lamentela sui 310 euro”
“Non c’è la volontà di fissare una cifra economica – dichiara il leader Fim-Cisl. Cioè siamo nella condizione oggi di dire ai metalmeccanici che la proposta che Federmeccanica oggi fa è una proposta che addirittura potrebbe arrivare a zero aumenti salariali. Noi abbiamo chiesto di dare un’apertura da questo punto di vista, per poter avviare la ripresa del negoziato”.
I sindacati respingono la posizione degli industriali di legare le dinamiche salariale all’inflazione e di non prevedere una cifra fissa di aumento dei minimi. Per i sindacati questo non è un vero confronto economico.
“Non esiste alcun contratto in cui non si definisca una cifra economica di aumento. Tra le altre cose il presupposto per cui non voglio fare una cifra è l’esatto contrario della critica che fanno rispetto all’esito del contratto. Cioè noi abbiamo fatto un buon contratto, nell’ultimo quadriennio, di 310 euro e questa è la lamentela degli imprenditori”. Il riferimento è al periodo 2021-2024 che ha portato un incremento complessivo di 310 euro ai lavoratori, con adeguamento dei minimi negoziati all’IPCA NEI.
Il nodo dell’inflazione
Uno dei punti critici del negoziato è il rapporto tra aumenti salariali e inflazione. Secondo Uliano gli Industriali sono preoccupati dai rialzi inflazionistici e vogliono evitare che il ripetersi dei balzi in avanti degli indici inflattivi faccia schizzare in alto il costo del lavoro. Allo stesso tempo, vorrebbero essere tutelati nei casi in cui l’inflazione di abbassi oltre le stime.
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“Si preoccupano se l’inflazione si abbassa nel definire una cifra fissa. Questo non può essere un ostacolo al negoziato. Devono modificare la loro posizione e consentirci di riaprire il negoziato e fare avanzamenti sulla parte normativa e sulla parte economica”.
A febbraio scioperi a sorpresa
Nel frattempo i sindacati vanno avanti con “un’unità estrema” e lo stesso “giudizio critico”, sottolinea il Segretario Fim. La contropiattaforma degli Industriali, quindi, non piace proprio a nessuno. Ecco perchè Fim, Fiom, Uilm su tutti i territori hanno avviato scioperi articolati senza preavviso da svilupparsi in 14 giorni di mobilitazione. I lavoratori fermano la produzione in momenti strategici, creando difficoltà nelle aziende.
La tensione resta alta. I sindacati chiedono una vera trattativa per garantire aumenti salariali e miglioramenti normativi ed un tavolo vero di confronto entro febbraio.
“Se entro la fine di febbraio non ci saranno avanzamenti nelle loro posizioni saremo costretti a mettere in campo, anche per il mese di marzo, altre 8 ore di sciopero”. aggiunge il leader sindacale.