HomeCronaca sindacaleSciopero CCNL: le Industrie Metalmeccaniche rispondono con licenziamenti e stop ai Premi

Sciopero CCNL: le Industrie Metalmeccaniche rispondono con licenziamenti e stop ai Premi

Dal 10 febbraio sono riprese le iniziative di sciopero nel settore metalmeccanico per il rinnovo del CCNL Metalmeccanica Industria proclamate da Fim-Fiom-Uilm. Il contratto, scaduto il 30 giugno 2024, resta bloccato a causa del rifiuto di Federmeccanica-Assistal di confrontarsi con i sindacati sulla piattaforma rivendicativa e di fissare un aumento salariale fisso e certo.

Le azioni di protesta prevedono otto ore di sciopero articolato a febbraio, con il blocco degli straordinari e della flessibilità, in aggiunta alle mobilitazioni già attuate tra dicembre e gennaio. Le iniziative territoriali sono in corso in diverse province come Treviso, Padova e Fermo.

Nel frattempo – fanno sapere dal sindacato – arrivano ulteriori iniziative da parte degli Industriali che non aiutano nel normalizzare i rapporti: stop ai premi e nuovi licenziamenti. Dopo i 247 licenziamenti riaperti alla Berco, 60 alla Fert nel bolognese, ecc.

Licenziamenti alla Parker: proteste a Padova

Nel pieno delle proteste, si registrano i primi segnali di ostilità da parte degli industriali. A far discutere è il caso della Parker, azienda situata a Sant’Angelo di Piove di Sacco (Padova), dove tre impiegati dell’Ufficio Acquisti sono stati licenziati dopo 36, 26 e 19 anni di servizio.

Il 12 febbraio, impiegati e operai della multinazionale hanno manifestato per protestare contro i licenziamenti e chiedere il rinnovo del contratto nazionale. Un episodio che ha aumentato il malcontento tra i lavoratori.

Secondo i sindacati, le adesioni agli scioperi nel padovano sono state elevate. Ecco alcuni dati significativi:

  • Hitachi ENERGY Italy: 95%
  • Tecnolaser: 60%
  • Zilmet: 50%
  • Vdc: 85%
  • Epta: 40%
  • DAB: 80%
  • All.Co: 100%
  • Gea Pavan: 80%
  • Varisco: 40%
  • Toffac: 40%
  • Hipe: 50%

Questi numeri dimostrano un’ampia partecipazione – tra la aziende sindacalizzate – e una forte volontà di ottenere il rinnovo del contratto.

La Carel Industries blocca i Premi

Un ulteriore colpo al morale dei lavoratori arriva dalla Carel Industries. L’azienda padovana, leader nella fornitura di soluzioni per il controllo dei sistemi di condizionamento, umidificazione e refrigerazione, il 14 febbraio ha deciso di interrompere la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. Dopo 11 riunioni e tre mesi di incontri, l’azienda ha deciso di fermare i negoziati, nonostante fossero già stati fissati ulteriori appuntamenti tra RSU e referenti aziendali.

Lo stop al negoziato determinata l’interruzione della discussione sulle richieste dei lavoratori di aumentare il valore nominale del premio di risultato e di introdurre un nuovo premio legato all’anzianità di servizio in azienda a partire dai 15 anni di anzianità.

A Prato stop al Premio Ferie

Dal 1° gennaio 2025 ha effetto la scelta dell’Unione Industriali di Prato e delle aziende del territorio che operano nel settore del meccano-tessile, di disdettare l’accordo sul premio ferie vigente dagli anni ’70. La decisione era stata comunicata nell’estate del 2024 e già riportata da TuttoLavoro24.it. Il premio – di fatto una sorta di 14a mensilità erogata nel mese di luglio – resta ai lavoratori in forza nelle aziende come elemento economico individuale ma è escluso per i neo-assunti a partire dal 1° gennaio 2025.

La vertenza per il rinnovo del CCNL Metalmeccanica Industria continua tra scioperi, licenziamenti e trattative interrotte. La tensione tra sindacati e aziende è alta, mentre i sindacati restano uniti nella protesta per le proprie rivendicazioni.

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