HomeCronaca sindacaleContratto Metalmeccanici: senza Accordo scattano 40 Euro di Aumento a Giugno

Contratto Metalmeccanici: senza Accordo scattano 40 Euro di Aumento a Giugno

L’incontro dell’11 febbraio a Roma tra sindacati Fim-Fiom-Uilm e le associazioni datoriali per il rinnovo del Contratto nazionale dei metalmeccanici non ha portato alcun progresso. Così i sindacati hanno confermato le 8 ore di sciopero di febbraio, lo stop agli straordinari e flessibilità. E hanno annunciato che nel mese di marzo, senza novità rilevanti, si andrà ad una nuova proclamazione di 8 ore di scioperi articolati.

Nessuna apertura da Federmeccanica e Assistal

“Se la trattativa non ripartirà entro febbraio, saranno decisi nuovi scioperi per marzo” hanno ribadito i Segretari generali delle sigle sindacali. I sindacati fanno notare che da parte di Federmeccanica e Assistal non c’è stata alcuna apertura sulla piattaforma e le richieste economiche, a partire dall’esigenza posta dal sindacato di stabilire – come sempre – un aumento salariale fisso.

I sindacati chiedono che il CCNL possa offrire certezze ai lavoratori metalmeccanici circa la programmazione delle entrate stipendiali future. E non delegare tutto all’incertezza degli andamenti dell’indice IPCA NEI dell’anno prima.

Aumento di 40 euro a giugno “senza accordo”

Federmeccanica e Assistal hanno dichiarato di voler trovare un equilibrio tra sostenibilità e competitività. Le associazioni datoriali si dicono disponibili a discutere soluzioni condivise che garantiscano la produttività delle imprese. Il punto di vista degli industriali si traduce, in termini di proposta economica, con il rifiuto di stabilire una quota di aumento salariale fissa.

Sulla base delle stime previsionali ad oggi disponibili – scrivono in un documento Federmeccanica e Assistal – contenute nel comunicato ISTAT del 7 giugno 2024″ l’incremento retributivo per il 2025 al livello C3 sarà di 40,48 euro. Da erogarsi a giugno, come ogni anno, sulla base di quanto stabilisce la clausola di garanzia oggi già presente nel CCNL. L’IPCA NEI previsionale oggi è pari a 1,9%. L’importo va riparametrato per gli altri livelli di inquadramento.

Insomma propongono di adottare un sistema che, per dirla con le parole del Segretario Generale Uilm Rocco Palombella, fa divenire inutile il rinnovo del CCNL industria. Perchè se il CCNL non fissa un incremento salariale minimo, negoziato, si applicherebbe comunque la clausola di garanzia che fa scattare gli aumenti ad ogni mese di giugno.

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