Niente buoni pasto per il personale scolastico escluso dal servizio mensa. E’ ciò che lascia intendere l’atto di indirizzo del Ministero dell’Istruzione e del Merito pubblicato lo scorso 11 febbraio.
Nessun accenno da parte del ministro
Le speranze che anche i docenti e i collaboratori ATA potessero avere diritto ai buoni pasto erano già ridotte al minimo.
In una recente intervista rilasciata a Italia Oggi, infatti, il ministro dell’Istruzione Valditara aveva parlato della volontà di migliorare il benessere dei lavoratori del settore. Tuttavia, la questione dell’introduzione dei buoni pasto era rimasta in sospeso.
E già il 4 luglio scorso, durante l’unico incontro preliminare con i sindacati per l’apertura del rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca, nessun accenno era stato fatto ai buoni pasto. Già all’epoca quindi la direzione che il Governo voleva intraprendere era chiara: dirottare tutte le risorse disponibili sullo stipendio tabellare (minimo).
Niente buoni pasto per docenti e ATA: il nuovo Atto di Indirizzo
I segnali quindi c’erano tutti. Nonostante le proteste dei sindacati basate sul fatto che non tutti gli edifici scolastici dispongano di una mensa e che i lavoratori della scuola sono gli unici esclusi dalla fruizione dei buoni pasto tra tutti gli statali.
E soprattutto nonostante l’Ordine del giorno approvato dalla Camera dei Deputati prima di Natale che impegnava l’Esecutivo a estendere i ticket per il pasto anche al personale scolastico tuttora escluso dal servizio mensa. Che il Governo, attraverso il Ministero dell’Istruzione, per ora, sta totalmente ignorando.
La conferma definitiva arriva dall’atto di indirizzo per l’anno 2025 pubblicato dal Ministero dell’Istruzione e che delinea le priorità strategiche per la scuola fino al 2027. Anche il punto 1, che mira a “Promuovere il miglioramento del Sistema nazionale di istruzione e formazione attraverso la valorizzazione del personale della scuola” non accenna all’introduzione dei buoni pasto.
Vedremo la direzione che prenderà il Governo in futuro. Per ora, pare che i docenti e gli ATA siano destinati a rinunciare ai buoni pasto.