HomeEvidenzaAssegno Unico: Importo Minimo da Marzo. Ecco come Evitarlo

Assegno Unico: Importo Minimo da Marzo. Ecco come Evitarlo

Non si sono mai interrotti i pagamenti dell’Assegno Unico. Chi ha figli a carico, infatti, ha diritto alla prestazione INPS finché i figli non compiono i 21 anni. Se sono disabili, invece, tale limite anagrafico non c’è.

Tuttavia, anche se gli accrediti non si fermano, rinnovare l’ISEE è fondamentale. Non tanto per continuare a beneficiare dell’Assegno Unico, quanto per percepire una somma adeguata alla propria situazione economica.

Assegno Unico, perché è importante rinnovare l’ISEE

L’accredito dell’Assegno Unico è mensile, previa domanda a INPS. L’unico requisito per averlo, come detto, è avere figli a carico entro i 21 anni oppure disabili.

L’istanza va inviata una volta sola per ogni figlio, poi si rinnoverà automaticamente ogni anno aggiornando l’ISEE. Presentare l’ISEE è di vitale importanza, perché in base al valore dell’indicatore economico l’INPS stabilisce l’importo da pagare.

Più l’ISEE è alto e minore sarà il valore dell’Assegno Unico. Questo perché l’aiuto deve essere più consistente per chi ne ha maggiormente bisogno. Tuttavia, non c’è un valore massimo dell’ISEE per accedere alla prestazione: oltre i 45.939,56 euro, infatti, spetta l’importo minimo, ma comunque non si perde il diritto all’Assegno Unico.

Ma il minimo spetta anche in un altro caso.

Come evitare che INPS paghi il minimo

Per aggiornare l’indicatore economico c’è tempo fino a venerdì 28 febbraio 2025. Se non lo si rinnova entro tale scadenza, a partire da marzo INPS accrediterà l’importo minimo mensile dell’Assegno Unico. Questo è pari a:

  • 57,5 euro in caso di figli minorenni;
  • 28,7 euro in casi di figli maggiorenni.

Tutti gli importi per fascia ISEE sono contenuti nell’allegato 1 alla circolare INPS n. 33 del 4 febbraio.

È bene quindi presentare il nuovo ISEE entro il mese di febbraio. Comunque non tutto è perduto per chi non lo fa. In questo caso, infatti, c’è una seconda scadenza da tenere a mente: quella del 30 giugno. Rinnovando l’ISEE dal 1° marzo al 30 giugno, INPS ricalcolerà l’importo spettante in base all’indicatore economico aggiornato e riconoscerà gli arretrati dell’Assegno Unico a decorrere da marzo.

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