Il 27 dicembre 2024, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha licenziato un decreto che tende all’armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale dei Ministeri, dell’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (ANPAL) e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 febbraio scorso, introduce una ridistribuzione delle risorse finanziarie, con un impatto significativo sulle indennità di amministrazione per operatori, assistenti e funzionari e sui fondi per la retribuzione di posizione e di risultato per i dirigenti.
Perequazione: i nuovi importi dell’indennità di amministrazione
A partire da gennaio 2023, le indennità di amministrazione sono state incrementate, con un ulteriore aumento a gennaio 2024.
Questo intervento mira a ridurre le disparità tra i diversi Ministeri e garantire un trattamento più equo per i dipendenti.
Ecco la tabella delle nuove indennità divisa per singolo ministero e categorie (importi annui lordi):

Abbiamo quindi elaborato una tabella su 12 mensilità tenendo conto che l’Indennità di Amministrazione viene corrisposta su 12 mensilità e, dal 2001, va ad incrementare l’Indennità di Buonuscita (TFS).

Con la Perequazione sarà ridotto il differenziale tra i Ministeri
Uno degli obiettivi principali del decreto è quello di ridurre i differenziali tra il personale appartenente alle aree professionali dei diversi Ministeri.
A partire dal 1° gennaio 2023, le risorse del fondo istituito dalla legge 27 dicembre 2019, n. 160, saranno destinate per il 90% alla graduale armonizzazione di queste indennità. Questo significa che i dipendenti dei Ministeri, dell’ANPAL e dell’Ispettorato nazionale del lavoro vedranno un aumento delle loro indennità di amministrazione, con l’obiettivo di ridurre le disparità esistenti. Il decreto prevede una rideterminazione delle indennità di amministrazione per il personale non dirigenziale, con un incremento complessivo di 27.476.577 euro per il 2023 e di 49.387.500 euro a partire dal 2024. Questi fondi saranno ripartiti tra le diverse amministrazioni, tenendo conto dei differenziali attuali e delle specifiche esigenze di ciascun Ministero. Inoltre, il decreto stabilisce che le risorse saranno utilizzate anche per armonizzare i fondi per la retribuzione di posizione e di risultato, con un ulteriore incremento di 3.052.953 euro per il 2023 e di 5.487.500 euro a partire dal 2024.
Gli arretrati saranno liquidati a tutti
In questa tabella abbiamo riportato gli arretrati lordi maturati da ciascuna categoria professionale presso ogni ministero divisi per i due anni interessati:

Come possiamo notare, i ministeri della Giustizia e dell’Economia e delle Finanze avranno incrementi inferiori.
Gli incrementi maggiori li avranno gli operatori del Ministero dell’Agricoltura, con 1.300 euro, seguiti da quelli del Ministero dell’Interno con 1.250 euro:

Le differenze sono state calcolate fino a tutto il 28 febbraio 2025.
Gli arretrati netti sono stati elaborati in questa tabella dove abbiamo considerato le previdenziali dell’11,15% ed un’aliquota del 23% e quindi, per le categorie dei funzionari, sono arrotondati per eccesso:

Gli arretrati potrebbero essere liquidati nel mese di marzo 2025 insieme agli arretrati del CCNL funzioni centrali.