Come previsto, la seconda ricarica di febbraio dell’Assegno di Inclusione è arrivata un giorno prima sulle carte dei beneficiari. INPS aveva fissato i pagamenti per giovedì 27, ma le famiglie non hanno dovuto aspettare tanto: le somme sono arrivate un giorno prima.
L’anticipo era comunque nell’aria: una volta avviate le lavorazioni, infatti, INPS ha programmato la disposizione per il 26 febbraio.
Arrivata la ricarica dell’Assegno di Inclusione
L’Assegno di Inclusione è la misura attiva da gennaio 2024 e con la quale il Governo Meloni ha rimpiazzato il Reddito di Cittadinanza. Le platee dei sussidi però non coincidono perfettamente. L’Assegno di Inclusione, infatti, spetta solo alle famiglie con un ISEE entro i 10.140 euro e in cui sono presenti soggetti over 60, minorenni, disabili o svantaggiati.
Del Reddito di Cittadinanza però l’AdI ha mantenuto i giorni di accredito. A metà febbraio hanno riscosso coloro che attendevano la prima mensilità o gli arretrati. A fine mese, invece, è il turno di chi è in pari con le ricariche e aspetta una rata dalla seconda in poi.
Rata molto attesa, visto che l’importo in pagamento a febbraio è stato ricalcolato tenendo in considerazione il nuovo ISEE. A patto che sia stato aggiornato, naturalmente. In caso di mancato rinnovo dell’ISEE, INPS ha sospeso i pagamenti.
Importi tagliati: le Famiglie hanno ricevuto ricariche più basse
Le ricariche sono andate avanti per tutta la giornata del 26 febbraio ma non sono mancate le cattive notizie a causa degi tagli sulle ricariche, come in questo caso.
Il titolare della Carta a gennaio 2025 aveva avuto la ricarica di 541,67 euro, mentre a febbraio 381,66 euro. Un taglio di circa 160 euro.
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Per accedere all’Assegno di Inclusione serve che il reddito familiare non superi i 6.500 euro. Nel calcolo del reddito familiare vanno considerate anche le prestazioni in godimento nell’anno in corso e in più vanno detratti i trattamenti assistenziali inclusi nell’ISEE. È l’articolo 2 del DL 48/2023 a prevederlo.
In queste ricariche di fine mese hanno avuto tagli coloro che hanno registrano un innalzamento del proprio reddito, attraverso il lavoro dipendente oppure altri benefici come NASpI, Indennità di Mobilità in Deroga, Indennità di partecipazione a Corsi di Formazione Regionali, ecc,
Domanda Assegno di Inclusione decaduta: che fare?
In caso di domanda dell’Assegno di Inclusione sospesa basta adempiere ai propri obblighi per vedersi sbloccata la pratica. Se invece risulta in stato “decaduta”, la procedura può essere un po’ più lunga.
In questo caso, infatti, il beneficiario dovrà ripresentare una nuova richiesta di Assegno di Inclusione attraverso il portale Inps o con l’assistenza dei CAF e patronati.
Il caso più comune è quello di chi ha avuto una variazione nel nucleo familiare, che non ha comunicato a Inps con la DSU 2025. Ma anche la perdita dei requisiti comporta la decadenza della domanda.