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Metalmeccanici in Sciopero a Marzo: 300 euro in fumo per il Rinnovo del CCNL

I lavoratori metalmeccanici si preparano a un nuovo sciopero di 8 ore a marzo 2025, portando il totale delle ore di astensione dal lavoro a 24 ore complessive dall’inizio della mobilitazione iniziata a dicembre. Il costo del mancato rinnovo del CCNL Industria, scaduto il 30 giugno 2024, si fa sempre più pesante: tra giornate perse e mancati guadagni, la protesta ha inciderà per circa 300 euro sulle buste paga dei lavoratori. Lo sciopero, infatti, equivale ad una astensione da lavoro, ore non retribuite che incidono negativemente sui cedolini paga dei lavoratori.

Nessun segnale dalle Aziende: Federmeccanica e Assistal restano fermi

L’ultima riunione dell’11 febbraio 2025 tra sindacati e datori di lavoro non ha portato alcun risultato. Federmeccanica e Assistal non hanno dato segnali di apertura, puntando tutto sulla loro contro-piattaforma, né indicato una data per riprendere il confronto sul rinnovo del contratto. Un silenzio inaccettabile per i sindacati, che avevano già avvertito: senza una convocazione entro il 28 febbraio, la mobilitazione sarebbe proseguita.

Ancora 8 ore di sciopero e stop agli straordinari

I metalmeccanici sono in agitazione da mesi per ottenere un rinnovo contrattuale dignitoso. Ecco il calendario degli scioperi finora proclamati:-

  • Dicembre 2024 – Gennaio 2025: 8 ore di sciopero.
  • Febbraio 2025: altre 8 ore di stop.
  • Marzo 2025: ulteriori 8 ore di sciopero in arrivo.

A queste ore di sciopero si aggiunge il blocco degli straordinari e della flessibilità, misure che verrebbero confermate anche per il prossimo mese.

Dunque se con le prime 16 ore di sciopero la rinuncia salariale ammontava a circa 200 euro (escluso gli effetti sulle ore eccedenti quelle ordinarie), chiaro che pasando a 24 ore di astensione il “danno” si avvicina a 300 euro.

Perché i lavoratori scioperano?

I metalmeccanici chiedono un rinnovo contrattuale certo e in linea con l’inflazione registrata in questi anni, che garantisca:

  • Aumenti salariali di 280 euro con prima rata da erogarsi a giugno 2025.
  • Migliori condizioni di lavoro e più sicurezza in fabbrica.
  • Più soldi sull’Elemento di garanzia retributiva per chi non fa contrattazione di secondo livello.
  • Tutela dei diritti e stabilizzazione dei precari.
  • Maggiora attenzione alla formazione professionale.
  • Rafforzamento delle tutele di Fondo Cometa, Metasalute e più soldi sui Flexible Benefit.

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