Le proteste dei lavoratori metalmeccanici non si fermano. Dopo un’adesione altissima negli scioperi delle scorse settimane, le mobilitazioni sono proseguite anche nell’ultima settimana di febbraio e ora anche a marzo. Il motivo? Federmeccanica e Assistal continuano a non mostrare disponibilità a negoziare sulla base della piattaforma sindacale proposta da Fim-Fiom-Uilm nella primavera 2024.
Le proposte degli Industriali preoccupano i lavoratori
La protesta non è solo “di bandiera”. Dietro c’è molta sostanza. Tra i lavoratori cresce il malumore per le proposte avanzate dalle associazioni confindustriali. Le misure proposte vengono giudicate molto pericolose, in quanto penalizzano i metalmeccanici su tre fronti economici:
- Aumenti salariali incerti: non viene garantito un incremento fisso, ma solo legato all’IPCA dell’anno precedente, annullando in pratica il ruolo del CCNL.
- Scatti di anzianità penalizzati: vengono esclusi dalla base di calcolo e proposti con liquidazione anticipata ogni due anni, con eventuali conguagli.
- Riduzione degli aumenti per i turnisti: gli incrementi salariali che arriverebbero con cadenza annuale (a giugno) saranno più bassi per chi lavora su turni, a causa dello scorporo degli scatti di anzianità.
Queste modifiche rappresentano un evidente passo indietro rispetto al modello contrattuale definito nel CCNL del 2021– sottolineano i tre sindacati – che garantiva aumenti salariali più chiari e tutele più solide.
Lavoratori pronti a intensificare la protesta ma i sacrifici economici sono pesanti
L’adesione agli scioperi è stata molto alta nelle ultime settimane, con diverse aziende che hanno dovuto rivedere la loro organizzazione del lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici hanno inviato un messaggio chiaro a Federmeccanica: se non si riaprirà la trattativa, la mobilitazione continuerà e si intensificherà ulteriormente.
La tensione nel settore è destinata a crescere. Le organizzazioni sindacali chiedono un cambio di rotta per evitare uno scontro sempre più duro tra le parti e sacrifici economici ai lavoratori, che oramai ruotano superano ampiamente i 200 euro dall’inizio della vertenza. Se Federmeccanica e Assistal non torneranno al tavolo delle trattative, marzo potrebbe essere un mese di forti disagi per il comparto metalmeccanico.
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