La Carta RdC sta dando ancora segni di vita, nonostante il sussidio sia scomparso ormai da più di un anno. Lo strumento di pagamento del Reddito di Cittadinanza, infatti, può essere ancora attivo e se INPS ha da erogare delle somme può farlo anche se la misura non esiste più.
Nuove ricariche sulla Carta RdC
Conviene sempre controllare il Fascicolo previdenziale del Cittadino oppure il credito della vecchia Carta del Reddito di Cittadinanza. Nonostante il sussidio sia stato definitivamente abrogato da gennaio 2024, infatti, tra ottobre e dicembre scorsi INPS ha effettuato delle lavorazioni “a sorpresa”, cioè inaspettate, senza alcuna comunicazione ufficiale che le anticipasse. Prima c’erano state a giugno.
E pare che le ricariche siano riprese anche adesso. Nei giorni scorsi, una parte degli ex percettori del Reddito di Cittadinanza ha trovato delle disposizioni di accredito proprio sulla Carta RdC:

In questo caso il pagamento ammonta a 132,86 euro ed è arrivato lunedì 3 marzo. Come detto, il Governo ha abrogato il Reddito di Cittadinanza da gennaio 2024 e lo ha sostituito con l’Assegno di Inclusione e con il Supporto Formazione e Lavoro.
Come mai allora INPS continua a erogare delle somme a titolo di RdC?
Perché INPS emette i pagamenti adesso
Il fatto che il Reddito di Cittadinanza non esista più non vuol dire che INPS non abbia più alcuna ricarica da emettere. Periodicamente infatti l’Istituto Previdenziale effettua dei conguagli per controllare di aver emesso o riscosso tutto ciò che doveva dare o avere.
Che le ricariche del RdC arrivassero in ritardo era abbastanza frequente. Così come poteva capitare che INPS saltasse delle rate o che pagasse degli importi diversi, magari perché c’erano state delle variazioni all’interno del nucleo percettore della misura. Oppure poteva succedere che omettesse le maggiorazioni o che non erogasse le somme spettanti per i figli a carico. In quest’ultimo caso si tratterebbe di importi a conguaglio relativi all’Assegno Unico per i figli a carico non liquidati a tempo debito.
Le ricariche tardive quindi servono a INPS per rimettersi in pari e dare ai percettori quanto deve per il periodo fino al 31 dicembre 2023. Per questo motivo è bene non buttare via la carta RdC, ma conservarla finché non si è sicuri di aver riscosso fino all’ultimo centesimo. Chi l’avesse gettata può rivolgersi agli uffici postali.