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Aumenti da 20 a 52€ nella Busta paga di Marzo: sorride chi lavora nel Commercio, Servizi, Distribuzione

Il salario netto di marzo sarà più alto per i lavoratori del commercio. In particolare, la busta paga sarà più consistente per coloro che si vedono applicato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Terziario, Distribuzione e Servizi.

Vediamo di quanto.

A chi si applica il CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi

La novità coinvolge i commessi dei negozi, i cassieri e i banconisti di supermercati, i magazzinieri, gli impiegati amministrativi, i tecnici e i quadri del settore commercio e dei servizi. Insomma, tutti gli operatori del commercio.

Grazie all’accordo di rinnovo del contratto sottoscritto il 22 marzo 2024 da Confcommercio e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, tutti loro beneficeranno di due aumenti salariali e di un’erogazione una tantum. L’erogazione è prevista nel corso del 2025.

Il primo aumento salariale avverrà a partire dal mese di marzo. Quindi arriverà con la prossima busta paga.

Gli aumenti di marzo per i lavoratori del commercio

L’incremento di marzo è volto a migliorare il salario base di tutti i lavoratori coinvolti. Si tratta di un aumento mensile che decorre da marzo in avanti, quindi visibile già dalla prossima busta paga.

Gli importi che andranno ad aggiungersi alla paga base sono i seguenti:

Livello1° marzo 2025
Q52,08 €
I46,92 €
II40,58 €
III34,69 €
IV30,00 €
V27,10 €
VI24,33 €
VII20,83 €

CCNL Commercio – Aumenti retributivi mensili previsti per il cedolino paga di marzo 2025

La seconda tranche di aumenti per i lavoratori del commercio è fissata per novembre 2025. Al 4° livello, per esempio, da novembre verranno riconosciuti altri 35 euro. Dal 7° al 5° livello arriveranno da 24 a 31 euro, mentre 3° al 1° si parla di aumenti tra i 40 e i 54 euro. Per i quadri, infine, l’aumento supererà i 60 euro.

Un’ulteriore erogazione è prevista a luglio, quando verrà riconosciuto un bonus una tantum. Ciò significa che, a differenza degli importi suddetti, non si ripeterà nei periodi paga successivi. Anche in questo caso l’importo varia a seconda del livello di inquadramento: si va dai 121 ai 303 euro lordi.

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