I lavoratori che compiono attività usuranti e che nel corso del 2026 maturano i requisiti per andare in pensione anticipatamente possono presentare la domanda entro il 1° maggio di quest’anno. Tutte le indicazioni le ha fornite INPS nel messaggio n. 801 del 5 marzo.
Chi invia la domanda in ritardo incappa in una decorrenza leggermente posticipata della pensione. Regole diverse valgono per il personale del comparto Scuola e Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM). Vediamo perché.
Pensione anticipata per lavori usuranti: i requisiti
Coloro che svolgono lavori usuranti e faticosi possono andare in pensione prima degli altri. Chi matura i requisiti dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026, infatti, può conseguire il trattamento pensionistico se ha:
- almeno 35 anni di contributi;
- un’età minima di:
- 61 anni e 7 mesi se lavoratore dipendente,
- 62 anni e 7 mesi se lavoratore autonomo,
Come detto, chi matura i requisiti nel corso del 2026 deve presentare la domanda entro giovedì 1° maggio 2025.
Chi non invia la richiesta per tempo incappa nel differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a:
- tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.
- un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese;
- due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi.
Ma per il personale scolastico valgono delle regole diverse. Vediamole.
Cosa succede se invio la Domanda dopo la Scadenza: il caso del personale scuola
Per il personale del comparto Scuola e Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), il differimento mensile di cui sopra non trova applicazione. Pertanto, la pensione anticipata non può avere decorrenza anteriore rispettivamente al 1° settembre e al 1° novembre dell’anno di maturazione dei requisiti, sempre che gli interessati risultino in possesso dei prescritti requisiti.
Questo perché per i lavoratori del comparto scuola l’unica finestra di uscita è fissata per il 1° settembre, alla conclusione dell’anno scolastico.
Pertanto se la domanda di pensione anticipata per via del lavoro usurante viene inviata oltre il termine del 1° maggio 2025, in caso di accertamento positivo dei requisiti, lo slittamento è maggiore. La pensione decorrerà infatti dal 1° settembre o dal 1° novembre dell’anno successivo a quello di maturazione dei requisiti.
Quindi, i docenti che maturano i requisiti nel corso del 2026 ma inviano la domanda dopo il 1° maggio 2025, potranno andare in pensione non prima del 1° settembre 2027. La categoria è dunque maggiormente svantaggiata rispetto a tutte le altre.
Ulteriore svantaggio ci sarà nel 2027, quando l’età per accedere alla pensione di vecchiaia salirà a 67 anni e 3 mesi. Siccome, come detto, nella scuola l’unica finestra di uscita è fissata il 1° settembre, i docenti e Ata nati in estate saranno penalizzati.