La prima rata dell’indennità di disoccupazione NASpI viene spesso pagata in maniera parziale, spezzettata. Il primo mese di fruizione, infatti, sono numerosi i percettori che notano che l’importo in pagamento non copre tutto il mese ma solo una parte dei giorni.
Sul web circolano varie informazioni spesso fuorvianti. Vi spieghiamo i reali motivi perchè ciò accade .
Requisiti per accedere alla NASpI
L’indennità di disoccupazione NASpI spetta a chi ha perso il lavoro involontariamente e ha maturato almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti al periodo di disoccupazione.
INPS la paga mensilmente, previa domanda. L’accredito fa riferimento al mese precedente: la NASpI di gennaio, infatti, è stata erogata a febbraio. Mentre quella di competenza febbraio, quindi, arriva a marzo. Ecco la dimostrazione:

Le mensilità dalla seconda in poi arrivano integrali, quindi a copertura dell’intero mese precedente. La prima rata invece viene spesso spezzata in più tranche. Capiamone il perché.
La documentazione necessaria
Per accedere alla NASpI occorre fornire all’INPS un’ampia documentazione. Ossia:
- la copia della carta d’identità e del codice fiscale del richiedente;
- l’ultima busta paga;
- la lettera di licenziamento o il modello UNILAV;
- il contratto di lavoro (se la richiesta di NASpI avviene a scadenza contratto tempo determinato);
- il modulo mandato di assistenza e rappresentanza (disponibile dopo l’acquisto da compilare e allegare alla richiesta);
- il modello SR163 da compilare e allegare alla richiesta (disponibile dopo l’acquisto da compilare e allegare alla richiesta);
- il modello SR156 (disponibile dopo l’acquisto da compilare e allegare alla richiesta).
Perché il primo mese INPS paga solo una parte delle giornate
In attesa di acquisire tutta la documentazione necessaria, l’Istituto paga solo una parte dell’indennità NASpI. In questo modo, qualora dai documenti risultasse che l’indennità non spetta, INPS dovrà recuperare solo una piccola somma, e non l’intera quota. Spesso, infatti, quando il disoccupato presenta la domanda, la procedura di cessazione del rapporto di lavoro non si è conclusa. INPS quindi emette un bonifico che copre solo una parte delle giornate sia per cautela sia per prendere tempo.
Naturalmente, in ogni momento l’INPS può richiedere qualche documento aggiuntivo. Pertanto è bene controllare le comunicazioni provenienti dall’Istituto, soprattutto nei giorni immediatamente successivi all’invio della domanda.