La sostituzione del Reddito di Cittadinanza con l’Assegno di Inclusione ha peggiorato la situazione reddituale delle famiglie, in particolare di quelle più povere. Solo in poche ne hanno invece tratto vantaggio.
È quanto emerge dalle simulazioni ISTAT sulla redistribuzione del reddito in Italia relative al 2024, anno in cui l’Assegno di Inclusione è entrato in vigore al posto del RdC.
Cos’è cambiato passando dal RdC all’AdI
Accedere all’Assegno di Inclusione è più difficile rispetto che al Reddito di Cittadinanza, perché il Governo Meloni ha introdotto delle limitazioni di tipo “familiare”. Per avere l’AdI occorre infatti che in famiglia siano presenti membri disabili, minorenni, over 60 o in condizione di svantaggio. Limitazioni, queste, che non erano previste con il Reddito di Cittadinanza.
Per avere l’RdC serviva un ISEE sotto i 9.360 euro, soglia confermata anche per l’Assegno di Inclusione limitatamente al 2024: già da quest’anno, infatti, il tetto ISEE per accedere al beneficio è salito a 10.140 euro. Oltre all’ISEE, anche gli altri requisiti di tipo economico e reddituale sono stati mantenuti.
Ma l’aver limitato l’AdI ai soli nuclei con soggetti disabili, minorenni, over 60 o svantaggiati ha di fatto ridotto la platea delle famiglie destinatarie. Pertanto, non tutti quelli che hanno perso il Reddito di Cittadinanza hanno potuto contare sull’Assegno di Inclusione. Con un conseguente ridimensionamento della ricchezza.
Peggioramento dei redditi con l’Assegno di Inclusione
Secondo le simulazioni dell’ISTAT, il passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di inclusione ha comportato un peggioramento dei redditi disponibili per circa 850 mila famiglie (3,2% delle famiglie residenti). La perdita media annua è di circa 2.600 euro e ha riguardato quasi esclusivamente le famiglie più povere.
Nel 75% dei casi si tratta di famiglie che hanno perso il diritto al beneficio per via delle limitazioni nella composizione del nucleo familiare. Il restante 25%, invece, ci ha rimesso perché svantaggiato dal nuovo metodo di calcolo.
Il nuovo meccanismo di calcolo, infatti, “premia” maggiormente le famiglie in cui sono presenti soggetti disabili. All’interno della scala di equivalenza questi acquisiscono un peso maggiore rispetto a quello che avevano nel calcolo del Reddito di Cittadinanza. E infatti ad aver tratto vantaggio dall’avvento dell’Assegno di Inclusione sono solo circa 100 mila famiglie. Per loro il reddito disponibile è aumentato di circa 1.200 euro medi annui.
Infine, per circa 400 mila famiglie il passaggio tra RdC e AdI non ha comportato alcuna variazione del reddito disponibile perché continuano a ricevere lo stesso importo.