Gli enti locali spesso vengono in aiuto a chi vive in una casa in affitto, rimborsand parte delle spese per la locazione.
I bonus di natura comunale, provinciale e regionale di norma sono riservati a chi si trova in una situazione economica difficile. Il bando per il bonus affitto del Comune di Firenze relativo all’anno scorso, per esempio, solo per citarne uno, era dedicato ai cittadini con un ISEE entro i 16.500 euro.
Ma c’è una particolare categoria di cittadini con un ISEE anche più basso che non può accedere ad alcun tipo di bonus affitto. Vediamo di chi si tratta.
Come funziona l’Assegno di Inclusione
Chi ha un ISEE non superiore a 10.140 euro può fare domanda per l’Assegno di Inclusione. A patto che nel suo stesso nucleo familiare vivano membri disabili, minorenni, over 60 o in condizione di svantaggio.
L’Assegno di Inclusione è il sussidio con il quale il Governo Meloni ha sostituito il Reddito di Cittadinanza e proprio come il RdC è riservato a chi si trova in difficoltà economica. Per questo motivo è stato posto un limite ISEE per accedervi.
Il pagamento è mensile e arriva su una carta prepagata soprannominata Carta di Inclusione. L’importo varia a seconda della composizione del nucleo e del reddito dichiarato: è composto infatti da un’integrazione del reddito familiare fino a 6.500 euro annui (sale a 8.190 euro in determinate circostanze) moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
A tale importo, può essere aggiunto un contributo per l’affitto.
Il contributo affitto per i percettori AdI
I percettori dell’Assegno di Inclusione che risiedono in un’abitazione che non è di loro proprietà e per la quale pagano un canone di affitto hanno diritto a una maggiorazione della quota mensile erogata a titolo di AdI.
Il contributo per l’affitto avrà un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione (ove regolarmente registrato) fino ad un massimo di 3.640 euro annui. La somma sale a 1.950 euro annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni oppure da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
Negato l’accesso ad altri Bonus per l’affitto
L’integrazione per l’affitto calcolato nell’Assegno di Inclusione non rileva ai fini del calcolo della soglia di reddito familiare. Tuttavia, esclude i beneficiari dell’AdI dalla fruizione di altri contributi per l’affitto di natura comunale, provinciale e regionale. Un aiuto statale infatti c’è già: arriva dall’INPS ed è compreso nell’Assegno di Inclusione.
Pertanto, in linea di massima: nonostante abbiano un ISEE sotto i 10.140 euro, i percettori dell’Assegno di Inclusione che già ricevono un contributo per l’affitto compreso nella ricarica AdI non possono accedere ai bonus delle amministrazioni territoriali volti al rimborso del canone di locazione. A meno che il bando non indichi diversamente.