Il CCNL della mobilità, area contrattuale attività ferroviarie è scaduto il 31 dicembre 2023. Le parti sono quindi all’opera per giungere al rinnovo relativo al triennio 2024-2026.
La trattativa però sta andando troppo per le lunghe e per protestare i sindacati hanno proclamato uno sciopero.
Trattativa per il rinnovo del CCNL ferrovieri
Non dovrebbe mancare molto alla firma per il rinnovo del contratto che coinvolge i 67 mila ferrovieri del gruppo Ferrovie dello Stato. Nel corso del convegno organizzato da Fit-Cisl “Trasporto aereo e ferroviario, strategie per un sistema integrato e competitivo”, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Stefano Donnarumma ha sottolineato che i tempi sono strettissimi, ma che resta da definire giusto qualche dettaglio.
Anche perché i sindacati sono in fibrillazione. La piattaforma, infatti, è in discussione da mesi e già lo scorso gennaio era stato chiesto di accelerare la procedura per il rinnovo visto che il contratto è scaduto a dicembre 2023.
A detta dell’Ad, pare che si possa arrivare a una firma già il mese prossimo. Magari entro Pasqua. Ma la promessa non è bastata ai sindacati, che hanno indetto uno sciopero.
Proclamato uno sciopero
FILT CGIL, FIT-CISL e UILTRASPORTI hanno proclamato una prima azione di sciopero nazionale della durata di 8 ore, dalle ore 9:01 alle ore 17:00 di martedì 6 maggio 2025, coinvolgendo tutti i lavoratori del Gestore Infrastruttura, delle imprese ferroviarie e dei servizi ferroviari che applicano il Contratto della Mobilità – Area Attività Ferroviarie scaduto il 31 dicembre 2023.
Alla base dello sciopero ci sono i sedici mesi di trattative che non hanno dato alcun esito e la rivendicazione di un “contratto che sia giusto e adeguato”, scrivono i sindacati nel comunicato stampa unitario.
I sindacati hanno richiesto un aumento del 18% per recuperare il potere d’acquisto e ridurre le disuguaglianze salariali. L’incremento medio lordo dovrebbe quindi oscillare tra i 200 e i 240 euro al mese. Da aggiungere agli arretrati relativi al 2024, visto che il contratto è scaduto a dicembre 2023.
Ma l’associazione datoriale Agens non ha ancora dato alcun riscontro in merito a suddette richieste economiche. Inoltre, scrivono i sindacati, in merito all’orario di lavoro, le proposte presentate dal Gruppo FSI e dalle Associazioni Datoriali peggiorano le condizioni attuali, senza alcun miglioramento per la qualità della vita dei dipendenti.
Fatti che hanno spinto i sindacati a proclamare lo sciopero per martedì 6 maggio.