La trattativa per il rinnovo del contratto 2022-2024 del comparto Istruzione e Ricerca è entrata nel vivo con il secondo incontro all’ARAN – Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. La segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci, ai microfoni di Orizzonte Scuola ha sottolineato l’importanza di questa fase negoziale, evidenziando le risorse economiche attualmente disponibili e la necessità di ulteriori stanziamenti governativi per garantire aumenti salariali adeguati.
140 euro in 3 anni
Secondo i dati presentati dall’ARAN, le risorse stanziate dalle leggi di bilancio 2022, 2023 e 2024 garantirebbero un aumento contrattuale medio del 6% per il comparto Istruzione e Ricerca, il che si tradurrebbe in un incremento salariale superiore ai 140 euro medi. Si parla evidentemente di un triennio contrattuale già dí fatto superato.
Tuttavia, Barbacci ha chiarito che tale cifra non è sufficiente per rispondere alle esigenze del settore, soprattutto alla luce delle difficoltà economiche che il personale scolastico affronta.
“Ci aspettavamo ben altro, ma eravamo consapevoli delle risorse disponibili”, ha dichiarato la segretaria generale della CISL Scuola. Proprio per questo, il sindacato ritiene fondamentale pretendere dal governo stanziamenti aggiuntivi destinati esclusivamente all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca. L’obiettivo è ottenere un intervento economico mirato che permetta di migliorare le condizioni contrattuali del personale del comparto.
I tempi per il Rinnovo
Barbacci ha inoltre sottolineato l’urgenza di chiudere rapidamente la trattativa per il rinnovo del contratto 2022-2024, dato che si dovrà presto aprire il negoziato per il triennio successivo, 2025-2027. Non si può attendere troppo a lungo, ha avvertito la segretaria CISL Scuola, spiegando che è necessario procedere in parallelo con la trattativa sulla parte economica e quella sulla parte normativa per garantire un contratto completo e organico.
Nelle prossime settimane, il confronto con ARAN e Ministero dell’Economia entrerà nel vivo. La CISL Scuola continuerà a sostenere con forza la richiesta di maggiori investimenti nel settore, affinché il rinnovo contrattuale possa realmente rappresentare un passo avanti per il personale della scuola e della ricerca. L’aumento di 140 euro, pur rappresentando un primo risultato, non può essere considerata la cifra di chiusura. È chiaro il messaggio politico che viene mandato all’ARAN: anche Cisl Scuola, come le altre organizzazioni sindacali, si schiera per una revisione dello stanziamento per gli stipendi del personale scolastico .