Le festività di Pasqua e Pasquetta sono giornate che hanno una specifica regolamentazione per tutti i lavoratori ed anche per i domestici. Colf e badanti hanno diritto a specifiche tutele economiche, stabilite dal CCNL. Vediamo quali.
Le festività riconosciute dal CCNL
Il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico riconosce diverse festività retribuite, tra cui:
- Pasqua (domenica)
- Lunedì di Pasqua (Pasquetta)
Quando una di queste festività cade in un giorno lavorativo (contrattualmente inteso), il datore di lavoro deve comunque riconoscere la retribuzione.
Festività e retribuzione per colf e badanti
Se la festività di Pasqua o Pasquetta cade in un giorno in cui la colf o la badante lavora normalmente, la giornata deve essere pagata anche se il lavoratore non presta servizio per decisione del datore di lavoro. Per la festività che coincide con una domenica (Pasqua), il lavoratore ha diritto a una giornata retribuita in più, pari a 1/26 della retribuzione globale mensile.
Se il lavoratore invece presta servizio durante la festività, ha diritto a:
- Retribuzione normale della giornata
- Maggiorazione del 60% sulle ore lavorate
Calcolo della retribuzione per Pasqua e Pasquetta
Prendiamo l’esempio una colf o una badante lavora 18 ore settimanali con una paga oraria di 10 euro, la retribuzione per Pasquetta (che cade di lunedì) si calcola così:
10 € × (18 / 6) = 30 €
Se il lavoratore lavora anche a Pasquetta, le ore lavorate vengono maggiorate del 60%. Se lavora 4 ore, il calcolo sarà:
10 € × 4 ore = 40 € (normale)
40 € × 60% = 24 € (maggiorazione)
Totale = 40 € + 24 € = 64 €
Attenzione alle regole contrattuali
Il datore di lavoro deve rispettare le regole previste dal CCNL, pagando tutte le festività riconosciute, anche se il lavoratore non viene chiamato a lavorare in quei giorni. In caso di dubbi, è consigliabile consultare un consulente del lavoro o un’associazione di categoria.