L’esclusione dall’ISEE dei titoli di Stato fino a 50.000 euro avrà ripercussioni positive anche sul nuovo Bonus Bollette.
il Bonus Bollette spetta ai docenti, agli agricoli, insomma a tutte le famiglie a basso reddito, a prescindere dalla professione svolta. E l’ISEE è quindi particolarmente importante.
Chi ha diritto al nuovo Bonus Bollette
Il Decreto Bollette il 28 febbraio ha stanziato 3 miliardi di euro per proteggere le famiglie a basso reddito, le PMI e le imprese energivore dai rincari energetici nel 2025. Il provvedimento introduce un bonus straordinario di 200 euro per le famiglie con un ISEE entro i 25.000 euro.
Il nuovo bonus da 200 euro si somma al bonus sociale già previsto per le famiglie:
- con un ISEE fino a 9.350 euro;
- con un ISEE fino a 15.000 euro e almeno tre figli;
- con almeno quattro figli e un ISEE fino a 20.000 euro.
Più beneficiari grazie all’esclusione dei titoli di Stato dall’ISEE
Il Governo ha chiarito che il bonus bollette da 200 euro «sarà riconosciuto nel secondo trimestre 2025 a chi ha già presentato l’ISEE» (e quindi ne possiede già uno valido) e «nel primo trimestre utile in caso di nuova presentazione» della Dichiarazione unica sostitutiva necessaria al rilascio dell’ISEE.
Secondo l’Inps, lunedì 3 marzo risultavano già inviate 7,4 milioni di pratiche ISEE. Ma da aprile l’ISEE può essere ripresentato escludendo i titoli di Stato, i buoni e i libretti postali fino a un importo di 50 mila euro. Proprio da aprile, infatti, diventerà operativa la riforma dell’ISEE, attuata con il Dpcm 13/2025 (come confermato la scorsa settimana in una nota dal ministero del Lavoro).
Con tali titoli fuori, l’ISEE risulterà più basso e saranno quindi più numerose le famiglie che potranno accedere al nuovo bonus bollette. Sia presentando ex novo l’ISEE, sia aggiornando quello già presentato (che però dovrebbe costare sui 25 euro).
Il contributo dovrebbe essere riconosciuto in automatico sotto forma di uno sconto in bolletta alle famiglie aventi diritto, anche se ancora non sono note né le modalità di invio della domanda (qualora occorresse inviarla) né quelle di erogazione. Comunque non arriverà prima dei prossimi tre mesi, quindi nel secondo trimestre, quando la stagione invernale sarà già finita.