Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il comparto “Istruzione e Ricerca” per il periodo 2022-2024 risulta in salita in quanto, secondo i sindacati, le risorse stanziate risultano del tutto insufficienti per tutelare il potere d’acquisto del personale scolastico, universitario e della ricerca.
Contratto Scuola, le offerte del governo
Secondo i dati ufficiali, gli aumenti medi mensili previsti per il personale scolastico e della ricerca sono i seguenti:
- 142 euro per la scuola
- 141 euro per l’università
- 173 euro per l’AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale)
- 211 euro per il settore della ricerca
Si tratta di un incremento complessivo del 5,78% dal 2024, a cui si aggiunge un ulteriore 0,22% per il salario accessorio nel 2025, per un totale di appena il 6%. Questi valori sono decisamente inferiori rispetto a quanto necessario per adeguare i salari all’inflazione, che nel triennio di riferimento ha superato il 17%. I sindacati stimano che per garantire un adeguamento equo sarebbero stati necessari almeno 400 euro mensili di aumento.
Abbiamo quindi provato a fare due simulazioni: una per i docenti e una per il personale ATA.

Per calcolare gli aumenti di stipendio abbiamo applicato il 6% della colonna stipendio. Togliendo dall’aumento l’anticipo IVC e l’acconto del contratto (in arancione) resta un aumento effettivo che va dai 40 ai 60 euro lordi, pari ad aumenti – per i docenti – che vanno ai 25 ai 37 euro.
Ecco la simulazione per gli ATA:

Contratto Scuola: il peso degli anticipi già erogati
Uno degli aspetti più critici del rinnovo contrattuale riguarda il fatto che quasi il 60% degli aumenti è già stato attribuito unilateralmente sotto forma di anticipi (riportati nella colonna arancione). Questo significa che, al termine della trattativa, il personale riceverà un effettivo aumento lordo di poco dai 30 ai 60 euro al mese.
I lavoratori del comparto, che già affrontano stipendi tra i più bassi in Europa, vedranno dunque in busta paga incrementi minimi, ben lontani dalle promesse di un miglioramento salariale significativo.
Il Caso dei Pensionati: pochi euro di arretrati per alcuni, niente per altri
Un ulteriore aspetto che ha generato polemiche riguarda i pensionati del comparto. Chi è andato in pensione prima del 2024 non riceverà alcun arretrato, mentre coloro che lasceranno il servizio entro settembre 2024 riceveranno solo poche decine di euro di arretrati, un importo simbolico che non tiene conto dell’inflazione accumulata.
Tabella riassuntiva
Settore | Aumento Medio Mensile | Aumento Netto Effettivo |
---|---|---|
Scuola | 142 euro | 60 euro |
Università | 141 euro | 60 euro |
AFAM | 173 euro | 70 euro |
Ricerca | 211 euro | 85 euro |