Chi ha figli sotto i 3 anni che frequentano l’asilo nido può scegliere tra varie opzioni per avere il rimborso del pagamento delle rette di frequenza.
Dall’INPS c’è il Bonus Nido, che per il 2025 è stato recentemente attivato. Ma vediamo quali sono altre alternative.
Bonus Asili Nido dipendenti Poste Italiane e Gestione Fondo IPOST
Chi ha figli entro i 3 anni che frequentano asili nido (pubblici o privati) o che hanno bisogno di assistenza sanitaria domiciliare perché malati cronici gravi può contare sul Bonus Nido dell’INPS. Dopo mesi di attesa e vari reclami all’INPS, le domande per il 2025 sono finalmente aperte: lo ha annunciato lo stesso Istituto Previdenziale nella circolare del 20 marzo scorso. L’importo del bonus può arrivare fino a 3.000 euro e sale a 3.600 per i nati nel 2024.
In alternativa al Bonus Nido propriamente detto, sempre dall’INPS arriva un altro contributo destinato a chi ha figli piccoli che frequentano l’asilo nido. Si tratta del contributo Asili Nido Gestione Fondo IPOST.
Questo bonus è riservato ai figli e agli orfani dei dipendenti:
- del Gruppo Poste Italiane S.p.A.
- Gestione Fondo IPOST,
sottoposti alla trattenuta mensile dello 0,40% di cui all’articolo 3, legge 27 marzo 1952, n. 208. Spetta anche ai pensionati ex dipendenti del Gruppo Poste Italiane SpA ed ex dipendenti Gestione Fondo IPOST. Il valore massimo del bonus è pari a 500 euro.
Al momento, tuttavia, non è possibile presentare la domanda: la finestra si è chiusa lo scorso 31 dicembre.
Contributi Figli dagli Enti Bilaterali
Ma per chi non può richiedere il Bonus Asili Nido come dipendente o ex dipendente di Poste Italiane o Gestione Fondo IPOST può contare sul sostegno economico fornito dagli enti bilaterali.
Gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo di Torino (EBT – EBLT), per esempio, prevedono per i dipendenti assunti con CCNL del Terziario, dei Pubblici Esercizi della Ristorazione Collettiva e Commerciale o degli Alberghi un contributo economico per i figli frequentanti asili nido o scuole d’infanzia e per i campi estivi. Anche in questo caso il bonus ha un valore massimo di 500 euro e può essere richiesto per un solo figlio.
Lo stesso fanno gli EBT e gli EBTL di Como, che ai lavoratori dipendenti che abbiano un figlio sotto i tre anni e frequentante l’asilo nido riconoscono un contributo fino al 50% delle spese sostenute, per un massimo di 450 euro. Serve un ISEE entro i 30.000 euro e occorre inviare la domanda entro il 17 dicembre 2025.
Anche l’EBIDIM (Ente Bilaterale della Distribuzione Moderna Organizzata) riserva ai dipendenti delle aziende che applicano il CCNL DMO un bonus da 200 euro una tantum annuale per i figli fino a 18 anni. Anche in questo caso c’è una soglia ISEE da rispettare: bisogna che non superi i 25.000 euro.
Infine, l’Ente Bilaterale dell’Artigianato (EBIART, per i lavoratori del Friuli Venezia Giulia) eroga un contributo sulla tariffa annuale di iscrizione ai nidi d’infanzia per i bambini tra i 3 e i 36 mesi. In questo caso il beneficio può arrivare fino a 1.000 euro annui. Si potrà fare domanda a partire dal 10 maggio 2025.
I contributi degli enti bilaterali sono compatibili, quindi cumulabili, al Bonus Nido dell’INPS. Pertanto, ove possibile, la richiesta potrà essere inviata per entrambi i contributi.