“Bisogna dire al Governo che i lavoratori non stanno facendo una scampagnata, con la lotta perdono salario”. Sono queste le parole pronunciate dal Segretario Uilm Rocco Palombella davanti a migliaia di lavoratori metalmeccanici hanno manifestato venerdì 28 marzo davanti alla sede di Confindustria in piazza dei Martiri a Napoli.
Era la giornata dello sciopero nazionale dei lavoratori del settore per 8 ore. I sindacalisti lo denunciano da tempo: lo sciopero fa perdere salario e la responsabilità è solo degli Industriali che si rifiutano di rinnovare il contratto e trattare sulle richieste sindacali. Ma quanto sta costando il rinnovo del CCNL – ancora lontano – ai lavoratori in busta paga? Abbiamo fatto i conti.
Da dicembre ad oggi 24 ore di sciopero
Da dicembre ad oggi i lavoratori che hanno aderito a tutte le iniziative di sciopero hanno totalizzato 24 ore di assenza:
- Dicembre 2024/Gennaio 2025: prime 8 ore di sciopero spezzato (4+4 ore) divise a livello locale
- Febbraio 2025: altre 8 ore di sciopero in date differenti a livello locale
- Marzo 2025: 8 ore di sciopero locale
Alle astensioni collettive si devono ‘sommare’ le azioni di protesta che consistono nel rifiutare lo straordinario e la flessibilità, sin dall’inizio della mobilitazione. Azione particolarmente praticata nelle grandi aziende aderenti a Federmeccanica e Assistal, controparti datoriali del CCNL Industria.
Il costo reale di 24 ore di sciopero
Dall’analisi dei dati contrattuali emergono cifre significative:
- Paga oraria media: €11-13 lordi (operaio metalmeccanico livello C3)
- Perdita lorda per 8h: €88-104
- Per 24h (3 turni da 8 ore): €264-312 lordi
- Perdita netta: €185-220 (dopo trattenute)
Dunque possiamo dire che la perdita fino ad ora, dopo 4 mesi di mobilitazione, è stata di 185-200 euro netti in busta paga. Mediamente 200 euro circa per lavoratore. E’ questo il costo – in termini di mancato salario – che i lavoratori hanno sostenuto fino ad ora per difendere la richiesta di avere un aumento sui minimi di 280 euro al livello C3.