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Sciopero dei Metalmeccanici Flop: “Adesioni sotto il 20% ma Salari più Alti dell’Inflazione”. Uscito il Comunicato Federmeccanica

Secondo Federmeccanica e Assistal, lo sciopero nazionale del 28 marzo 2025 indetto da FIM, FIOM e UILM per il rinnovo del contratto collettivo nazionale ha avuto una partecipazione limitata. Lo si apprende da un comunicato stampa congiunto diramato poche ore fa che “smonta” letteralmente il “teorema” dei sindacati sulla buona riuscita della mobilitazione.

Il comunicato arriva proprio all’indomani di una nuova proclamazione di 8 ore di sciopero per il mese di aprile, annunciata ieri, durante una conferenza stampa unitaria in Corso Trieste a Roma.

Adesione operaia al 29,6%, impiegati fermi al 5,5%

I dati elaborati da oltre 3.000 imprese contattate – si legge – mostrano che solo il 19,6% dei lavoratori ha aderito all’astensione dal lavoro.

Nel dettaglio:

  • 29,6% di adesione tra gli operai
  • Solo 5,5% tra impiegati e quadri

Il campione utilizzato per la rilevazione include:

  • 3.000 imprese
  • Distribuite in 64 province
  • Con oltre 191.000 addetti totali
  • Rappresentano oltre il 10% della forza lavoro del settore
  • Coinvolto circa il 70% delle Associazioni Territoriali

Questi numeri, secondo gli industriali, dimostrano che lo sciopero non ha trovato largo consenso tra i lavoratori. Una rappresentazione opposta a quella offerta dai sindacati che avevano parlato – nei comunicati – di aziende chiuse e adesioni vicine al 100% in alcuni stabilimenti. E – durante la conferenza stampa del 7 aprile – di una crescita delle adesioni durante tutto il periodo della mobilitazione, da dicembre in avanti.

Federmeccanica: “Retribuzioni cresciute più dell’inflazione”

Il comunicato delinea anche l’andamento delle retribuzioni nel settore metalmeccanico tra il 2008 e il 2024. In questo periodo:

  • Le retribuzioni nominali lorde sono aumentate di circa +45%
  • L’inflazione FOI (Famiglie di Operai e Impiegati) è cresciuta del +31%
  • Le retribuzioni reali sono quindi salite del +10%

Sempre dal 2008 al 2024:

  • Il costo del lavoro è cresciuto del +43,5%
  • La produttività è aumentata solo del +4,4%
  • Di conseguenza, il costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP) è salito del +37,5%

Secondo Federmeccanica, questi dati confermano che i salari hanno tenuto il passo del costo della vita, superandolo.

“Dal 2008 al 2024 le retribuzioni nella metalmeccanica sono cresciute più dell’inflazione, si legge.

Non solo: grazie a strumenti come i flexible benefits (800 euro netti nel periodo 2021-2024) e il fondo sanitario integrativo mètaSalute (862 milioni di euro erogati dal 2021 al 2024), i lavoratori avrebbero visto una reale crescita della capacità di spesa.

Gli Industriali vogliono il rinnovo

E nonostante ciò gli Industriali ribadiscono che vogliono rinnovare il CCNL a partire dai punti della loro piattaforma che “non è una contro-piattaforma, non è “contro” qualcosa o “contro” qualcuno, ma è una proposta “per”, per rinnovare il CCNL”.

Dunque – al contrario – le proposte degli Industriali su Welfare, tutela Long Term Care, miglioramento delle prestazioni sanitarie, è la dimostrazione concreta chevogliono continuare il percorso del Rinnovamento avviato e condiviso con il rinnovo del CCNL del 2016 e proseguito con il CCNL del 2021″.

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