Creare asili nido aziendali e privati per supportare i genitori lavoratori nella conciliazione tra vita professionale e familiare: è lo scopo dell’accordo “Cresciamo il futuro”, un’iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con importanti aziende italiane.
Una prima sperimentazione avverrà entro la fine del 2025.
Dipendenti con figli, c’è l’accordo sugli asili nido aziendali
Il protocollo d’intesa è stato firmato lo scorso 3 aprile alla presenza della Ministra del Lavoro Marina Calderone e coinvolge numerose aziende di rilievo, quali A2A, Engineering, Eni, FiberCop, Fincantieri, Intesa Sanpaolo, ITA Airways, Leonardo, Open Fiber e Towers Watson Italia.
Il progetto prevede la creazione di una rete diffusa di asili nido, sia aziendali che privati, accessibili ai figli dei dipendenti delle aziende aderenti.
Sarà sviluppata una piattaforma digitale centralizzata che consentirà ai genitori lavoratori di individuare la struttura più adatta alle proprie esigenze, tenendo conto:
- della sede di lavoro;
- della residenza del dipendente;
- delle modalità di lavoro flessibile.
La fase sperimentale del progetto partirà nel 2025, con l’obiettivo di essere pienamente operativa nel 2026. La prospettiva è quella di espandere la rete sia nel settore privato sia nella Pubblica Amministrazione.
Altri interventi per le famiglie
Uno degli obiettivi dell’accordo è quello di contrastare la bassa natalità, offrendo un supporto concreto alle famiglie e, nel dettaglio, ai dipendenti con figli a carico.
La lotta alla denatalità è uno dei punti fermi del Governo Meloni, che da quando è in carica ha adottato vari interventi per incentivare le coppie a mettere su famiglia. Per esempio:
- ha potenziato l’Assegno Unico per i figli a carico;
- ha introdotto il Bonus Nuovi Nati da 1.000 euro, che mira a sostenere le spese iniziali legate all’arrivo di un figlio e rivolto a chi ha un ISEE inferiore a 40.000 euro.;
- ha previsto, seppur con dei limiti, una decontribuzione fino a 3.000 euro annui per le lavoratrici madri;
- ha previsto l’aumento del congedo parentale retribuito all’80% per un mese, al fine di incentivare la partecipazione dei genitori alla cura dei figli.