I docenti otterrebbero da 3.000 a 10.000 euro lordi in meno con l’insieme degli arretrati previsti dalla lettera d’intenti proposta martedì 15 aprile ai sindacati dall’Agenzia provinciale per le contrattazioni.
È quanto sostengono le assemblee generali provinciali della Cgil/Agb Funzione Pubblica e della Flc, sindacato della scuola statale, della provincia autonoma di Bolzano.
Motivo che ha spinto i sindacati suddetti a non sottoscrivere la lettera d’intenti dell’Agenzia provinciale per le relazioni sindacali, del presidente della Provincia Arno Kompatscher e dell’assessora al Personale Magdalena Amhof.
Più soldi ai docenti
Per i dipendenti che rientrano nel contratto collettivo d’intercomparto e il personale docente delle scuole a carattere statale la Provincia Autonoma di Bolzano ha stanziato 825 milioni di euro per il triennio 2025-27.
Come ha spiegato il presidente della provincia Arno Kompatscher, che ha accettato tale proposta economica, la lettera d’intenti prevede:
- 75 milioni di euro all’anno per gli anni 2025, 2026 e 2027 da destinare al fondo per la contrattazione collettiva per l’aumento strutturale degli stipendi a partire dal 1° gennaio 2025;
- un pagamento una tantum di 75 milioni di euro a conclusione del triennio 2022-2024, con l’obiettivo di erogare il pagamento dell’una tantum entro luglio 2025;
- la messa a disposizione del nuovo abbonamento annuale ai mezzi pubblici “Alto Adige Pass” del valore di 250 euro;
- l’aumento del fondo sanitario integrativo SaniPro di almeno 1 milione di euro all’anno per il personale del contratto collettivo intercompartimentale e delle scuole a carattere statale;
- la riapertura delle trattative, anche economiche, per il contratto di comparto per il personale docente delle scuole provinciali, delle scuole statali e del personale pedagogico delle scuole dell’infanzia.
Le trattative per il pagamento una tantum dei 75 milioni di euro inizieranno già la prossima settimana, fanno sapere le amministrazioni: si auspica di poterli versare ai dipendenti entro l’anno. Serviranno a finanziare un bonus una tantum da 1.745 euro lordi da riconoscere anche ai docenti a tempo pieno per chiudere il triennio 2022/2024.
Tale indennità si somma a quella da 4.004,75 euro lordi che i docenti di ruolo, gli educatori e i supplenti in servizio presso gli istituti scolastici pubblici della provincia di Bolzano dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2024 hanno ricevuto lo scorso febbraio e a quella da 1.612,82 euro.
Fc e Flc Cgil contrari: i motivi
Secondo i segretari di Fc/Cgil e Flc/Cgil, la somma promessa sarebbe però insufficiente a recuperare l’inflazione subìta nel triennio 2022/24.
Anche sommando tutte e tre le indennità ricevute rivolte agli insegnanti a tempo pieno nel corso del 2025 (€1.612,82 + €4.004,75 già ricevute + €1.745 promessi per luglio), infatti, si avrebbe una somma pari a 7.362,57 euro lordi.
Una cifra ben al di sotto dell’inflazione registrata nel triennio di riferimento, che si attesta al 17% (indice NIC senza tabacchi, comune di Bolzano, misurato dall’Astat).
Secondo i calcoli della Cgil/Agb, con l’insieme degli arretrati previsti i dipendenti pubblici otterrebbero da 3.000 a 7.000 euro lordi in meno di quanto perduto a causa dell’inflazione. I docenti statali perderebbero addirittura da 3.000 a 10.000 euro lordi, a seconda del livello di anzianità.
Abbonamento gratis per i docenti
Anche l'”Alto Adige Pass” gratis per tutti i dipendenti provinciali e della scuola suscita delle perplessità. Nel comunicato Cgil/Agb spiega:
- se si tratta di una misura ecologica, andrebbe infatti offerto a tutti i lavoratori, e non solo a quelli della scuola;
- se invece, come sembra, si tratta di un “benefit” aziendale rilasciato “a pioggia”, deve essere chiaro che non è stata la Cgil/Agb a chiedere un privilegio che esclude i dipendenti privati.
Pur apprezzando alcuni aspetti della proposta (come i futuri adeguamenti strutturali), tali motivazioni hanno spinto il sindacato a non sottoscrivere la lettera d’intenti. Nonostante questo, ha fatto sapere che continuerà a partecipare alle trattative con la controparte e gli altri sindacati, impegnandosi per mantenere il potere d’acquisto dei lavoratori.