Il 14 aprile scorso sulle carte dei beneficiari è arrivata la ricarica anticipata dell’Assegno di Inclusione (AdI), una misura di sostegno economico destinata a specifiche categorie di cittadini.
Tuttavia, non tutti i beneficiari hanno ricevuto l’accredito previsto. I motivi dell’esclusione dal pagamento possono essere i più disparati.
Destinatari dell’Assegno di Inclusione
L’Assegno di Inclusione ha sostituito il Reddito di Cittadinanza ed è rivolto a nuclei familiari che includono almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
- minorenne;
- persona con disabilità;
- over 60;
- inserito in programmi di cura o assistenza dei servizi sociali.
Per accedere alla ricarica mensile è necessario soddisfare requisiti economici specifici, tra cui un ISEE aggiornato che non superi i 10.140 euro.
Perché la ricarica di metà mese non è arrivata
La ricarica di metà mese dell’Assegno di Inclusione spetta a chi attende gli arretrati o la prima mensilità. Alcuni beneficiari in tali condizioni non hanno comunque ricevuto la ricarica anticipata di aprile. Le ragioni possono essere diverse:
- un mancato aggiornamento dell’ISEE per l’anno 2025: è fondamentale presentare un ISEE valido per continuare a ricevere la misura;
- mancata partecipazione ai colloqui con i servizi sociali: i beneficiari sono tenuti a partecipare a colloqui periodici con i servizi sociali ogni 90 giorni e la mancata partecipazione può portare alla sospensione dell’assegno;
- ritardi nell’accredito: questo è il caso meno preoccupante. Anche se l’INPS dispone il pagamento, possono infatti verificarsi ritardi nell’accredito effettivo sulla Carta di Inclusione, spesso dovuti ai tempi di elaborazione da parte di Poste Italiane. In alcuni casi, l’accredito può avvenire fino a 5 giorni dopo la data prevista.
Cosa fare in caso di mancata ricarica
Se non si è ricevuto la ricarica dell’Assegno di Inclusione conviene:
- verificare il Fascicolo Previdenziale: controlla lo stato della tua domanda e la data di rendicontazione a Poste Italiane può fornire un’indicazione se il pagamento è stato disposto o meno;
- contattare l’INPS utilizzando i canali ufficiali, come la messaggistica interna o la PEC, per richiedere chiarimenti;
- aggiornare ogni anno l’ISEE: dallo scorso 3 aprile, inoltre, chi possiede titoli di Stato fino a 50.000 euro può ripresentare la DSU per escluderli e giovare così di un abbassamento dell’ISEE.