L’INPS ha pubblicato i dati aggiornati relativi all’Assegno Unico per l’anno 2025 e l’analisi evidenzia un forte divario territoriale: il Sud Italia si conferma l’area geografica con il maggior numero di beneficiari e figli a carico sostenuti dallo Stato.
Vediamo nel dettaglio le cifre contenute nell’Appendice Statistica AUU di marzo 2025 e cosa significano per le famiglie italiane.
Domande e figli da Nord a Sud
Le domande presentate nel 2025 per avere l’Assegno Unico sono state, tra gennaio e febbraio, 66.445.
Di queste, ben 22.300 provengono dal Sud e dalle Isole (sono il 33,6% del totale nazionale). I cittadini del Mezzogiorno hanno richiesto il beneficio per 27.760 figli (33,8%).
Per confronto:
- Nord Italia: 29.980 domande (45,1%) per 38.206 figli (46,5%);
- Centro Italia: 12.820 domande (19,3%) per 16.149 figli (19,6%).
L’anno è ancora lungo, e nonostante per adesso per numero di domande di Assegno Unico presentate sia in testa il Nord, non è detto che a fine anno tale tendenza sia confermata. Nel 2024, infatti, dal Sud e dalle Isole sono arrivate 217.657 domande, contro le 201.279 del Nord e le 93.699 del Centro.
Il numero di famiglie richiedenti la prestazione è dunque maggiore al Sud: segno di un fabbisogno economico più diffuso e di ISEE mediamente più bassi.
Gli importi medi mensili dell’Assegno Unico: al Sud si percepisce di più
Un altro dato significativo è quello relativo all’importo medio mensile per figlio registrato tra gennaio e febbraio 2025:
- Sud e Isole: 189 euro per figlio;
- Centro: 169 euro per figlio;
- Nord: 167 euro per figlio.
Confermata dunque la tendenza del 2024 e del 2023. Nonostante il numero di figli beneficiari della prestazione sia maggiore al Settentrione, gli assegni erogati al Meridione sono mediamente più alti.
Questo accade perché l’Assegno Unico è progressivo: più basso è l’ISEE, maggiore è il beneficio. E il Sud, avendo una concentrazione maggiore di famiglie in fasce di reddito medio-basso, percepisce importi più alti rispetto alle regioni del Centro-Nord.